La “riforma” della “filiera tecnologico-professionale” continua a alimentare il dibattito (ma anche le polemiche).
La Flc-Cgil ribadisce che “negli ultimi giorni, nella fase centrale delle iscrizioni degli studenti, si moltiplicano le presenze ministeriali durante incontri organizzati a livello regionale per diffondere il progetto di sperimentazione della filiera tecnologico-professionale”.
Il sindacato di Gianna Fracassi fa riferimento al webinar regionale promosso dall’USR Puglia per martedì e a quello già svoltosi in Sicilia il 1° febbraio, ai quali ha preso parte il Ministro in persona.
Secondo la Flc “appare evidente il tentativo di pubblicizzare il più possibile, con lo sponsor più famoso, i corsi autorizzati in 176 istituti scolastici, anche se, è bene ricordare che in tale elenco figurano alcune istituzioni scolastiche che sarebbero prive dei requisiti di ammissione secondo quanto previsto dallo stesso DM 240/2023, per quanto attiene la previa deliberazione degli organi competenti”.
A questo punto il sindacato di Gianna Fracassi ha presentato istanza di accesso agli atti nei confronti della Commissione tecnica che ha effettuato la valutazione delle proposte progettuali per l’attivazione dei percorsi di filiera tecnologico-professionale.
Al di là delle proteste di queste ore della Flc-Cgil va detto che il progetto di Valditara, varato con il decreto ministeriale del 7 dicembre scorso, aveva incassato fin da subito un secco no dei sindacati del comparto i cui rappresentanti avevano espresso parere contrario alla sperimentazione all’interno del CSPI.
Incuriosiscono poi non poco le osservazioni che si leggono nelle pagine del settimanale L’Espresso su ciò che sta accadendo in Calabria: “I partner degli istituti calabresi sono molto spesso gli stessi che si ripetono più volte. Addirittura 16 volte come nel caso di un ente che sembra offrire corsi di laurea, master, corsi di perfezionamento, certificazioni. Di cui, però, non è disponibile una descrizione del tipo formazione svolta né su sito (dove la sezione “chi siamo” è vuota) né sui social, dove mancano anche i commenti da parte degli utenti”.
La giornalista del settimanale aggiunge: “Contattato da L’Espresso per capire quale interesse potesse avere nell’entrare a far parte della filiera di più istituti, il titolare risponde che sarebbe meglio parlare con chi si è occupato di seguire la candidatura: una rappresentante del Miur”.
Per la verità, al netto di eventuali errori procedurali più o meno gravi, c’è da interrogarsi su quante iscrizioni si raccoglieranno nelle 170 e più scuole che sono state inserite dal Ministero nell’elenco degli istituti autorizzati ad avviare la sperimentazione.
Le operazioni delle iscrizioni si chiuderanno sabato 10 febbraio e quindi per la metà del mese avremo informazioni più precise.
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