Riforma Moratti a scatola chiusa. Si conclude con un nulla di fatto la dichiarata volontà del Ministero di coinvolgere i docenti nella sperimentazione della riforma alle scuole materne ed elementari.
Tra pochi giorni le scuole riapriranno i battenti in tutt’Italia e ancora non si conosce il testo del decreto attuativo della sperimentazione. E non si capisce come possano fare le scuole a riunire i collegi docenti, rispettando i 5 giorni di preavviso, per dare modo ai docenti di prendere visione dell’ordine del giorno e, soprattutto, di prendere contezza del decreto.
In buona sostanza, dunque, si va alla cieca. E, quel che è peggio, si ha notizia, addirittura, di alcune scuole dove, già il 2 settembre i collegi hanno "approvato" delibere in cui veniva manifestata la volontà di sperimentare la riforma.
Delibere, sulla cui liceità, per lo meno dal punto di vista giuridico formale, è dato di dubitare.
In ogni caso, la sperimentazione si farà ed entro l’11 settembre prossimo sarà emanato il relativo decreto. Il maggiore carico di lavoro del docente prevalente (una sorta di maestro unico, vecchia maniera, che è la principale innovazione prevista dalla riforma) dovrebbe essere assorbito compensando il tutto con le ore di contemporaneità.
Viene meno, però, la principale aspettativa degli utenti: l’anticipo dell’ingresso nella scuola dell’infanzia e nell’elementare. Le iscrizioni non saranno riaperte e si procederà con gli alunni già iscritti. Critici i sindacati: "Incontro deludente e non risolutivo – è il commento di Alessandro Ameli, leader della Gilda – Restano aperti tutti gli interrogativi sulla riforma, ai quali l’amministrazione non ha dato risposta".
Per Enrico Panini, segretario della Cgil scuola "L’incontro conferma che quella esaminata oggi non è una sperimentazione ma un’improvvisazione senza né capo né coda. Ci si dibatte – ha detto ancora Panini – fra adesioni spontanee, raccolte a scuole chiuse, ed il rischio concreto che convivano scuole a velocità diverse sul versante dei diritti".
Per la Cisl scuola restano confermate "tutte le perplessità in ordine all’opportunità di dare attuazione ad una sperimentazione, improvvisata, priva di risorse adeguate e di tempi distesi di riflessione e decisione". "La sperimentazione non è un sondaggio di opinione – ha detto invece Massimo Di Menna, leader della Uil scuola – e richiede forte attenzione per i tempi delle scuole. Restano – ha aggiunto Di Menna – forti perplessità su una sperimentazione decisa ad agosto per settembre".