E ancora frodi previdenziali e assistenziali per 82 milioni di euro, relative a invalidità (389 casi), lavoro agricolo (4.210 casi) e “assegni sociali” (445 casi).
Le truffe al Servizio sanitario nazionale sono quantificabili a un danno di 23 milioni che hanno portato alla denuncia di 1.173 soggetti.
Segnalati inoltre 1.704 tra dipendenti pubblici e committenti per casi di incompatibilità e doppio lavoro, con conseguente contestazione di sanzioni amministrative per oltre 21 milioni di euro.
Sarebbero professori e ricercatori universitari che accettano consulenze o incarichi in società private. Alti funzionari di enti pubblici che svolgono attività in concorrenza o in conflitto con i compiti assegnati loro dallo Stato. Enti locali, Motorizzazione civile, Agenzia delle Entrate, Asl: sono migliaia i dipendenti con il “doppio lavoro”.
Dirigenti o semplici impiegati che, spesso in orario d’ufficio, sono altrove e percepiscono compensi “in nero”.
Nella lista un dirigente tecnico di svariati Comuni che faceva l’ingegnere per alcune imprese edili percependo oltre 200mila euro, esattamente come un suo collega impiegato in una Regione che però di euro ne ha presi 600mila.
E poi un funzionario della Motorizzazione che effettuava perizie per i privati e, udite udite, un dirigente dell’Agenzia delle Entrate che aveva aperto uno studio da commercialista assistendo clienti che spesso avevano bisogno proprio per le contestazione di evasione fiscale, infermieri delle Asl che in realtà lavoravano in cliniche private.
Truffe e sprechi dunque per 5 miliardi di euro l’anno a cui bisogna assommare, relativamente al 2013, l’evasione fiscale che, come dice sempre la Guardia di finanza, è pari a 51,9 miliardi di euro.
Quattro conti e, se questi soldi rientrassero, si vivrebbe tutti un po’ meglio