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La Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) ha introdotto un’importante novità per quanto concerne la detrazione delle spese di istruzione.
Infatti, è stato elevato, a partire dal 2025, l’importo annuo detraibile delle spese sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.
In particolare, la novità è contenuta nell’articolo 1, comma 13, che ha fissato a 1.000 euro per studente il limite di spesa massima ammessa in detrazione a partire dal 1° gennaio 2025. Ricordiamo che fino al 31 dicembre 2024 l’importo era pari a 800 euro.
Cosa si può detrarre?
Le spese di istruzione detraibili comprendono:
- le tasse di iscrizione e frequenza;
- i contributi versati per i corsi e laboratori di lingue, teatro, musica e altre attività, purché organizzati dalle scuole frequentate;
- il trasporto scolastico, anche se fornito da soggetti esterni alla scuola;
- le gite scolastiche e, in genere, le attività culturali e ricreative svolte per ampliare l’offerta formativa;
- la mensa, sia se il servizio è prestato dalla scuola ovvero fornito dal Comune o da altri Enti.
Non sono detraibili, invece, le spese per l’acquisto dei libri di testo, di materiali di cancelleria, di zaini, astucci e cartelle.
In che percentuale?
Le spese di istruzione e scolastiche sono detraibili al 19% della spesa totale sostenuta nel corso dell’anno d’imposta considerato.
Alunni con DSA
Inoltre, ik genitori di bambini o ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), diagnosticati e certificati dal medico, possono fruire di una detrazione del 19% per l’acquisto di strumenti didattici e supporti tecnici o informatici compensativi, necessari per aiutarli nello studio e nell’apprendimento, senza alcun limite di spesa.