A prima vista sembrerebbe positivo l’ingresso in campo didattico della “Carta del docente”, che a partire dal 2015/16 conterrà 500 euro lordi da spendere per l’autoaggiornamento. Le spese per questo autoaggiornamento del docente potranno riguardare 8 punti distinti:
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ingresso ai musei, mostre ed eventi culturali in genere.
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rappresentazioni teatrali e cinematografiche,
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hardware e software,
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libri,
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testi, pubblicazioni e riviste per l’aggiornamento,
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corsi di aggiornamento e qualificazione delle competenze professionali,
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laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico inerenti al profilo professionale,
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corsi post lauream o master universitari inerenti al profilo professionale,
A prima vista un lato positivo è quello di non dover fare più carico ai propri risparmi per seguire un corso di laurea, post lauream o master universitario. Ma basteranno per queste esigenze i 500 euro lordi della card ? Un altro lato positivo potrebbe essere l’acquisto di libri, anche se molti libri professionali di testo e non, venivano e vengono consegnati, di solito nei mesi di marzo e aprile, dai vari agenti delle case editrici scolastiche.
Per quanto riguarda l’ingesso nei musei per gli insegnanti era gratuito per tutto il 2014, infatti, era in vigore, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 26 marzo, il provvedimento che consentiva ai docenti delle scuole di accedere gratuitamente a musei statali e siti archeologici, storici e di interesse culturale gestiti dallo Stato. In ultima analisi, potenzialmente con i soldi della card l’insegnante potrà fare un abbonamento ad una rivista di settore o acquistare di piccoli software professionali. Si potrebbe dire “meglio di nulla, marito vecchio”.