“Per la prima volta in Italia sarà possibile detrarre alcune spese scolastiche”: a ricordarlo, il 7 maggio, è stato il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi.
“La scuola è talmente importante per noi che non solo abbiamo investito risorse, assunto a tempo indeterminato migliaia di insegnanti, iniziato a premiare il merito, ma è iniziata una rivoluzione culturale consentendo di portare a detrazione alcune spese scolastiche fatte dalle famiglie”.
Toccafondi ha tenuto a dire che “per la prima volta grazie alla Buona scuola sarà possibile detrarre fino a 400 euro all’anno per spese di frequenza scolastica, dall’infanzia alle superiori, del sistema nazionale di istruzione quindi, scuole statali o scuole paritarie”.
Inoltre, ha aggiunto, la detrazione sarà possibile non solo per il primo ciclo, ma le famiglie potranno presentare nella dichiarazione dei redditi “per tutto il ciclo scolastico, e per la prima volta sarà possibile per le spese sostenute dalle famiglie sia per le scuole statali che per quelle paritarie, con buona pace di chi ancora non vuol capire che le scuole paritarie sono un’altra cosa rispetto ai corsi privati”.
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Ma c’è anche un’altra novità che ha portato la Buona Scuola: quella che riguarda le spese sostenute dai genitori per la mensa scolastica dei figli: di recente, ” con le spiegazioni dell’Agenzia delle entrate – prosegue Toccafondi – questa detrazione si estende anche alle spese sostenute per la mensa scolastica, con la specifica che la detrazione è possibile anche quando il servizio è garantito da soggetti terzi rispetto alla scuola”.
Queste operazioni, rapresentano “un ulteriore esempio di riconoscimento dell’importanza della scuola e della spesa per la scuola, un ulteriore riconoscimento che la scuola è tutta pubblica, cioè svolge un servizio pubblico, sia questa statale o paritaria”, ha concluso il rappresentante del Governo.
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