Categorie: Attualità

Spese scolastiche: si possono recuperare fino a 107 euro

Anche quest’anno l’Associazio Genitori della Toscana ha predispoto un sintetico vademecum per aiutare le famiglie che intendono detrarre le spese scolastiche dalla dichiarazione annuale dei redditi.

L’Associazione ricorda che le disposizioni operative per quest’anno sono contenute nella circolare n. 7 del 4.4.2017 dell’Agenzia delle Entrate in cui viene chiarito che per ottenere la detrazione per “Spese per gite scolastiche, assicurazione della scuola e altri contributi scolastici finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro)”  è necessario essere in possesso di “ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 2016 e i dati dell’alunno o studente”. Qualora però il pagamento sia stato effettuato nei confronti di soggetti terzi (es.: Comune; agenzia di viaggio ecc.) è necessaria anche l’attestazione dell’istituto scolastico dalla quale si rilevi la delibera di approvazione e i dati dell’alunno o studente. Sarà quindi necessario richiedere la quietanza della scuola solamente se è sfuggito di indicare la causale o i dati dell’alunno, ovvero se il pagamento sia stato effettuato nei confronti di altri soggetti.
La detrazione – ricorda ancora l’A.Ge. – consente di detrarre dall’IRPEF una percentuale stabilita in relazione alle varie tipologie di spesa sostenute (es.: verso euro 100 di contributo volontario e detraggo 19 euro); la deduzione invece consiste in una riduzione dell’imponibile fiscale lordo pari alla spesa effettuata, per cui il beneficio è legato alla propria aliquota massima (es.: verso euro 100 per adozioni a distanza, ho un’aliquota massima del 27%, il risparmio è di 27 euro).
Occorre anche fare attenzione al fatto che  vi sono delle limitazioni, quali ad esempio il tetto massimo della spesa ammissibile a detrazione: per le spese di istruzione non universitarie, da indicare al rigo E8/E10, cod. 12, è previsto per l’anno 2016 un importo massimo di euro 564 per alunno o studente, da ripartire tra i genitori.
Concretamente questo significa che la famiglia che abbia speso complessivamente il massimo detraibile può godere di un beneficio fiscale di 107 euro, corrispondente appunto al 19% di 564 euro.

“Come Associazione Genitori – si legge nel vademecum – ci siamo battuti lungamente affinché le spese per l’offerta formativa fossero riconosciute come detraibili. Adesso che questo è finalmente un diritto riconosciuto delle famiglie, il nostro primo impegno è quello di rendere effettivo questo diritto tramite l’informazione. Continueremo a proporre strategie affinché un uso consapevole dei versamenti volontari porti il massimo beneficio sia alle scuole che alle famiglie. Un esempio: programmando in anticipo le spese, i genitori potrebbero versare in un’unica soluzione -e quindi detrarre- tutte le spese grandi e piccole; la scuola dal canto suo eviterebbe di dover gestire una miriade di piccoli versamenti (es.: euro 15 per gita; euro 18 per corso di musica strumentale; euro 3 per autobus urbano; euro 4 per spettacolo teatrale; euro 3 per guida al museo; ecc.)”.

Per informare nel miglior modo possibile le famiglie l’Associazione sta inviando una lettera a tutti i consigli di istituto della regione e agli stessi genitori.

Nel sito internet dell’A.Ge. Toscana è possibile consultare e scaricare il vademecum e la modulistica necessaria per ottenere i maggiori benefici possibili dall’applicazione delle norme in materia fiscale relative alle spese per l’istruzione.

Reginaldo Palermo

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