Con i venti di guerra in atto spiegare cosa sta succedendo ai nostri figli e ai nostri alunni si fa molto difficile. Intanto perché la situazione è confusa e ricca di tanti punti di vista difficili da mettere insieme, poi perché si tratta di luoghi e contesti di cui – se non se ne parla come tragicamente sta accadendo in questi giorni – si matura quell’atteggiamento verso qualcosa che è “lontano” e pertanto “non ci riguarda” e poi, forse l’aspetto che invece ci tocca tutti e tutte, parlare di guerra è comunque difficile.
A dare un aiuto a quanti vogliono provare a rispondere alle domande dei più piccoli e dei più giovani, catapultatati da un giorno all’altro, in contesti di guerra, ci provano in molti e andiamo allora a vedere qualche risorsa e qualche idea.
La rivista Focus Junior intitola così un interessante articolo che si propone, con l’aiuto di un esperto, di rispondere alle domande più frequenti in questi giorni, come per esempio cosa può accadere al mondo nelle prossime settimane? Cosa sta succedendo in questo Stato al confine con la Russia, la Bielorussia, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania e la Moldavia? Perché c’è in atto una guerra tra la Russia e l’Ucraina? Cosa vuole il presidente russo Vladimir Putin?
È questa l’idea della Maestra Elena, che nel suo sito propone di far fronte alle terribili sensazioni che le immagini in TV e in rete suscitano costruendo un aeroplanino di pace da lanciare fuori dalla finestra in segno di speranza.
Innanzitutto non bisogna dimenticare di lasciare il giusto spazio alle emozioni, che possono essere anche molto forti quando si tocca un tema come la guerra, così si legge sul sito Save the Children Italia che prova ad affrontare il tema della guerra spiegato ai più piccoli. L’articolo, scritto per parlare della guerra in Siria, diventa di attualità in questi giorni. Un buon modo per iniziare è quello di ascoltare le domande che i bambini hanno da fare, i loro dubbi e soprattutto le loro paure, questo ci aiuterà ad orientare il dialogo verso ciò che per loro è davvero importante conoscere.
Appuntamento per il 2 marzo alle ore 11, quando in diretta le scuole, a cominciare alla quinta della primaria in su, potranno partecipare, preparando una bandiera della pace, un semplice cartellone, un disegno, un elaborato digitale, con la scritta L’Italia ripudia la guerra in tutte le lingue degli studenti della classe partecipante all’iniziativa.
Questo il link della diretta, che nella prima parte sarà più tecnica, quindi rivolta agli studenti e alle studentesse più grandi. A conversare con gli studenti, sul tema della pace alla luce della nostra Costituzione, saranno: Luigi Mariano Guzzo, esperto di diritto; e Aluisi Tosolini, dirigente scolastico e coordinatore rete nazionale La mia scuola per la pace.
Anche nelle pagine della rivista online Nostro figlio si danno consigli e idee. La prima cosa da fare per spiegare quel che sta accadendo ai nostri figli è evitare allarmismi: niente fa pensare che la guerra coinvolgerà anche il nostro paese, perciò bisogna essere cauti. La voce della guerra però arriverà comunque all’orecchio dei più piccoli, quindi è bene essere preparati: si può mostrare ai bambini dove si trova l’Ucraina, spiegando che non fa parte dell’Unione Europea, ma che si trova nel continente. I bambini potrebbero non capire tutte queste questioni complesse, ma è importante che sappiano che non c’è nessun motivo valido per cui scatenare questa guerra e che la Russia non solo ha violato molte leggi internazionali, ma ha anche agito senza alcuna logica. Se i vostri figli sono spaventati, evitate di parlare continuamente di guerra o di tenere la tv sempre accesa. Distraeteli, tranquillizzateli, cercate di parlarne in maniera pragmatica, mostrate loro delle foto delle città ucraine e delle loro belle chiese ortodosse, degli abiti tipici, mangiate qualche piatto tradizionale ucraino. Informarli è importante, ma i bambini non hanno i mezzi per metabolizzare informazioni così delicate, perciò tenetene di conto e cercate di non spaventarli!
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