Attualità

Spray al peperoncino spruzzato in due scuole: moda folle, serve la mano pesante perchè non sono goliardate

La follia dello spray al peperoncino sta entrando nella scuola. Il 10 dicembre, sole quarantott’ore dalla tragedia nella discoteca “La Lanterna Azzurra” di Corinaldo, dove durante il fuggi fuggi generale hanno perso la vita cinque giovani ed una donna di nemmeno 40 anni, l’uso assurdo dello spray urticante si è ripetuto all’interno gli spogliatoi della palestra di una scuola superiore di Pavia.

Due casi nella stessa mattina

Due 15enni sono stati soccorsi dal personale intervenuto sul posto con le ambulanze, con un’altra trentina di codici verdi, tra alunni e personale, costretti alle cure ospedaliere.

Qualche ora dopo, il copione si è ripetuto in una scuola di Soncino, in provincia di Cremona, dove un maxi-intervento del 118, sempre causato dall’uso di uno spray al peperoncino: l’Areu, l’Azienda regionale emergenza-urgenza, si legge in un’agenzia Ansa, ha fatto sapere che si sono registrati “Sintomi da intossicazione”: cinque ragazzi sono stati portati al pronto soccorso con sintomi da intossicazione.

Non è un caso

I due casi occorsi nella stessa mattina non possono essere frutto del caso.

È probabile che si tratti di mano “malate”, non molto diverse da quelle che nella notte tra il 7 e l’8 dicembre hanno causato morti, feriti e sofferenze che per diverse famiglie non avranno mai fine.

Quale gusto dell’orrido può determinare così tanta idiozia e malvagità, peraltro attuato in un luogo, la scuola, che per definizione dovrebbe essere protetto e al di sopra delle parti?

Sbaglia chi pensa che siano solo goliardate

A nostro avviso, dopo quello che è accaduto a Corinaldo, non si può più pensare a delle pure goliardate: stiamo parlando di reati veri e propri. Contro i quali, va mossa la mano pesante della giustizia. Oltre che quella ordinaria, anche la scuola deve adottare provvedimenti adeguati.

Come altro si potrebbe fermare, altrimenti, questa nuova follia umana che sembra ampliarsi a macchia d’olio?

Alessandro Giuliani

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