Sprechi di denaro pubblico, l’esempio della scuola media “Rosai” di Firenze

Si parla tanto di sprechi di denaro pubblico. Un triste fenomeno, tipico dell’Italia, che non risparmia l’edilizia scolastica. Uno degli ultimi scandali in questo settore è emerso in questi giorni e riguarda una scuola media inferiore di Firenze, la “Ottone Rosai”, che dopo essere stata abbattuta, tre anni fa, per far posto al cantiere di costruzione della stazione locale dell`Alta Velocità potrebbe nuovamente essere messa in disuso malgrado la nuova costruzione fosse costata ben 13 milioni di euro.
Il problema di fondo è che la nuova costruzione è stata realizzata troppo a ridosso della Tav, tanto che i muri dell`edificio attuale confinano con i pannelli verdi che delimitano il cantiere. Sembrerebbe quindi necessario un allargamento della nuova ferrovia: tanto che ora pure il futuro della nuova sede è diventato quantomeno incerto.
Tutto ha avuto inizio con la firma del protocollo per la nuova stazione e l`avvio dei cantieri: solo che nel frattempo, altro ‘male’ tipico della nostra penisola, sono passati più di dieci anni. Era infatti il 3 marzo 1999 quando fu firmato l`accordo tra Tav Spa e Regione Toscana. Un accordo che, negli anni, evidentemente ha assunto proporzioni sempre maggiori. Sino a richiedere la cancellazione di altre opere ed edifici circostanti. Compresi i nuovi, incautamente costruiti a due passi dal confine stabilito con il primo progetto.
A far temere il nuovo abbattimento è stata la comunicazione giunta alcuni giorni fa alla vicina scuola “Gianni Rodari”, in base alla quali tutti gli alunni da settembre andranno tutti all`Istituto Calamandrei, un chilometro più lontano. Così i genitori della “Rosai” temono a loro volto un trasferimento “coatto” dei propri ragazzi. L’operazione avrebbe, quantomeno, il sapore della beffa: gli alunni verrebbero infatti dislocati in altri istituti, strutture sicuramente più obsolete e lontane dell’attuale, oltre che in gruppi-classe più numerosi (conseguenza del fatto che verrebbero inizialmente ospitati in un altro istituto e quindi ripartiti in sezioni già definite). A meno che non si progettasse di costruire un’altra struttura scolastica a due passi dal confine del nuovo progetto…
Alessandro Giuliani

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