“Purtroppo in Italia convivono punte ed eccellenze e con standard medi troppo bassi. Fare della cultura un fattore competitivo che genera occupazione e reddito e’ una sfida perfetta per il Paese della bellezza, del gusto e dell’arte”. Secondo gli industriali, infatti, il nostro sistema educativo deve essere migliorato e bisogna anche aumentare l’offerta di tecnici diplomati e laureati, in materia scientifiche in primo luogo. “Il capitale di conoscenza accumulato in Italia attraverso l’istruzione – ha detto ancora Squinzi – è sensibilmente inferiore a quello dei nostri concorrenti europei, degli Stati uniti e di molti Paesi emergenti”.
Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento Squinzi, Confindustria: la cattiva istruzione è pagata dai giovani