Caro Ministro del Lavoro…
in questi ultimi giorni abbiamo assistito alla stabilizzazione degli operatori sanitari che hanno maturato 18 mesi di servizio di cui 6 in pandemia. Bene! Tanto di cappello e onore a questi “eroi” che hanno salvato tante vite umane rischiando la loro stessa vita!
Ma sempre in questi giorni abbiamo assistito alla proroga dei contratti degli Amministrativi settore Sanitario della regione Sicilia che erano stati assunti con contratti Covid, con l’apertura di un tavolo tecnico per definire la loro stabilizzazione.
Io sono una ex collaboratrice scolastica Organico Covid che ha prestato ben 18 mesi di servizio in piena pandemia, quando ancora non esisteva il vaccino per il Covid, poi sono stata obbligata a farlo perché altrimenti venivo sospesa dal servizio e quindi mi sono vaccinata, ho esibito il green pass ad ogni controllo giornaliero, e soprattutto ho lavorato in presenza quando quasi tutte le categorie di lavoratori lavoravano da casa in smart working!
L’ho fatto e non me ne pento, perché ci ho creduto e ci credo ancora nel mio lavoro! Ho prestato il mio servizio con spirito di abnegazione facendo tanti sacrifici. Non mi sono mai tirata indietro quando c’era da assistere un bambino che stava male, che aveva la febbre, che vomitava in bagno! Bambini senza mascherina, perché nella scuola dell’infanzia non era prevista, che mi starnutivano e tossivano addosso. Non mi sono mai tirata indietro!
Ora chiedo a Lei signor Ministro, io non ho rischiato prestando servizio in questo contesto lavorativo?
Perché alle altre categorie viene riconosciuto questo MERITO e a noi ATA e Docenti Organico Covid, e anche ai supplenti che hanno lavorato in pandemia, non viene riconosciuto un bel niente???
Siamo stati usati e gettati via come sacchi dell’immondizia!
Ci ritroviamo oggi senza stipendio e senza sussidio NASPI, allo sbando senza certezze per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie.
Non ritengo giusta questa disparità di trattamento tra lavoratori che hanno servito lo Stato Italiano in un periodo così tragico per il nostro Paese.
Chiedo, quindi a nome di tutti i miei colleghi che venga presa in considerazione la rivendicazione del nostro diritto di lavorare! Vogliamo ritornare tra i banchi delle scuole, negli uffici delle segreterie scolastiche, nei laboratori.
Alla luce di quanto si sta facendo per gli operatori e amministrativi sanitari, ritengo che anche la nostra posizione debba essere presa in considerazione, rivalutata e vengano fatte azioni concrete per il nostro reinserimento.
Le ricordo, ma lei lo bene, che la scuola sta vivendo un periodo di estrema difficoltà per la carenza di personale dettata dai tagli che ci sono stati in tutti questi anni, e che solo in questi ultimi due anni, seppur tragici, la scuola ha avuto una boccata di ossigeno grazie all’aiuto dell’Organico Covid. Il nostro servizio prestato in piena pandemia non deve essere pestato sotto i piedi, dimenticato da tutti, deve essere rivalutato!
Ci pensi signor Ministro! Noi non chiediamo sussidi! Noi vogliamo solo lavorare!
Antonella Rodi
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