Se i programmi del Presidente del Consiglio si tradurranno in atti concreti quest’anno circa centocinquanta mila docenti saranno stabilizzati. Fra costoro molti insegnanti di lingue.
Una loro adeguata e proficua utilizzazione all’interno delle scuole è un argomento da affrontare. Molto dipenderà dalla capacità organizzativa dei dirigenti scolastici sia nella costruzione dell’organico funzionale sia nella quotidiana operatività.
Occorre superare la rigidità di obsoleti schemi riguardanti orari ed organizzazione delle cattedre. Perché mai, in un istituto comprensivo, non permettere ad un docente della primaria di sconfinare nella secondaria e viceversa se fornito della relativa abilitazione o accertata preparazione?
E, in altre situazioni, perché non utilizzare nella stessa istituzione scolastica il docente fornito di più abilitazioni e/o accertata competenza nel completamento dell’orario di lavoro nell’insegnamento di altra disciplina? Il rifiuto aprioristico di una siffatta proposta sarebbe un segnale negativo circa l’auspicata e mai pienamente realizzata autonomia delle scuole.
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