Le scuole superiori devono sempre verificare chi opera negli ambienti lavorativi dove gli studenti vanno a svolgere lo stage nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
Lo conferma quanto accaduto in provincia di Firenze, dove due allievi sarebbero stati assegnati alla cooperativa Il Forteto, collegata alla comunità, il cui ‘guru’, R. F., è stato condannato a in appello a 15 anni e sei mesi per gli abusi nei confronti degli ospiti, in gran parte ragazzi di famiglie disagiate. Assieme a lui avrebbero subìto condanne, comunque più lievi, che operano nella comunità.
La notizia è stata riportata il 3 maggio dal quotidiano La Nazione, che ha anche rivelato che l’uomo, in attesa della sentenza di Cassazione, oggi fa il chierichetto in una chiesa nei pressi di Pontassieve, a due passi da Firenze.
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La notizia sullo svolgimento dello stage degli studenti del liceo “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo nella struttura collegata alla comunità, è stata resa pubblica da Lady radio. Alla stessa emittente, il dirigente scolastico Filippo Gelormino della scuola superiore ha detto di non essere al corrente e di essere stato informato successivamente. Subito dopo, ha disposto la cancellazione degli altri stage programmati al Forteto.
“Si tratta di un fatto gravissimo – ha detto il consigliere regionale di Fdi Giovanni Donzelli – che ci fa capire quanto sia necessario ancora tenere alta l’attenzione sulla vicenda. Questi ragazzi hanno svolto un’attività lavorativa in una realtà dove ancora oggi operano, e in alcuni casi vivono, quasi tutti i condannati e fedelissimi di Fiesoli”.
La vicenda, quindi, insegna che capi d’istituto e tutor scolastici devono cercare di raccogliere più informazioni possibili sulle aziende e strutture ospitanti, prima di assegnare lo stage ai propri studenti: un compiuto, tra l’altro, non sempre facile, visto che si tratta di informazioni e dati sensibili.
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