L’anno scolastico non è ancora iniziato in tutte le regioni e purtroppo già si registra un incidente mortale di uno studente durante un’esperienza di Pcto: si tratta di un diciottenne, G.S., ed era impegnato in un’azienda specializzata nella piegatura dei metalli a Noventa di Piave, in provincia di Venezia.
Il ragazzo, scrive l’Ansa, si trovava da solo nei pressi di un macchinario, quando una pesante lastra di ferro è scivolata da un cavalletto e l’ha preso in pieno agli arti inferiori.
I dipendenti dello stabilimento sono accorsi subito, comprendendo che l’infortunio era gravissimo. In pochi minuti è stata fatta arrivata un’autoambulanza. Le fasi del soccorso sono state frenetiche, si è cercato di tutto di stabilizzare il giovane, per trasportarlo all’ospedale. Ma è stato inutile, lo stagista è spirato poco dopo.
Il giovane era residente a Ceggia e frequentava la quinta classe in un istituto tecnico di Portogruaro: le esperienze di Pcto, da svolgere dal terzo anno di scuola secondaria superiore, come previsto dalla normativa scolastica, sono indispensabili per accedere all’esame di maturità.
Secondo il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è “una morte inaccettabile che ha colpito tutta la comunità scolastica. Insieme a tutta la scuola italiana sono vicino alla famiglia”, ha detto il numero uno del dicastero dell’Istruzione, che ha anche chiamato al telefono la dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal giovane e anche la famiglia per esprimere la sua vicinanza.
Il 2022 si ricorderà per una striscia di incidenti gravissimi accaduti durante degli stage studenteschi. A gennaio la sorte ha giocato contro il 18enne Lorenzo Parelli, travolto da una putrella all’interno di un’azienda meccanica della provincia di Udine che produce bilance stradali.
Venti giorni dopo, un altro ragazzo, Giuseppe Lenoci, di soli 16 anni, ha perso la vita nelle Marche: il giovane, di Monte Urano, nel Fermano, stava svolgendo un apprendistato come parte integrante di un corso professionale di termoidraulica e gli è stato fatale lo schianto contro un albero del furgone della ditta sui cui viaggiava per imparare la professione.
Adesso un’altra tragedia, sempre con uno studente che perde la vita. Secondo Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, “quello di oggi non è un caso isolato: è l’ennesima morte di un ragazzo dovuta alle mancate tutele di sicurezza, alla precarietà e ad un rapporto tra istruzione e lavoro malato, che in maniera strutturale e continua sottotutela, sfrutta e uccide“.
Si mobilita anche la Rete degli Studenti Medi: “Chiedevamo di abolire i Pcto e riformare il rapporto tra scuola e lavoro, costruendo tirocini in luoghi di lavoro sicuri. Nulla è stato fatto e oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad un terribile incidente. Si deve agire subito, non è scuola un luogo che può far morire i nostri coetanei. Il ministero convochi d’urgenza un tavolo con i sindacati studenteschi“.
Su twitter, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra dice che occorre “fermare questa strage quotidiana nei luoghi di lavoro che non conosce età e settori. La tutela della vita viene prima di ogni cosa”.
Secondo il leader del Pd, Enrico Letta, “quella di Portogruaro è una tragedia che lascia attoniti, agghiacciati. Non può succedere. Non deve succedere”.
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