Confermata dalla cassazione la condanna per minaccia di morte nei confronti del professore che dice all’allievo irrequieto “stai zitto o ti squarcio” mostrandogli il coltello.
Con sentenza 35018 depositata ieri, la Suprema corte non prende per buona la versione fornita dall’ insegnante di una scuola media siciliana, secondo il quale il “fattaccio” si era svolto in un clima goliardico e scherzoso e il tutto si era concluso in una risata generale degli alunni.
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Diverso il racconto della parte offesa, degli altri studenti e quello “de relato” della preside, informata subito dall’alunno minacciato.
A far scattare una reazione tanto spropositata e tanto incompressibile per un educatore- docente erano state le chiacchere dell’allievo che disturbava durante l’interrogazione di una compagna. Prima c’era stata la minaccia verbale “stai zitto o ti squarcio”, l’arma invece era stata esibita dal professore, classe 1945, quando il ragazzino aveva pronunciato la frase di sfida “se ha il coltello lo faccia”.
Un invito che il docente, racconta Il Sole 24Ore, non era fatto ripetere estraendo un coltello a serramanico.
La Cassazione esclude, come pretendeva il ricorrente il gesto scherzoso: il tono dell’insegnante era seccato e il ragazzo si era spaventato. Nulla poteva evitare la condanna.