Sono in programma per la mattinata di sabato 13 a Roma i “Contro Stati Generali” organizzati Unione Sindacale di Base, Cobas, Unicobas e diverse sigle di partiti e movimenti della sinistra radicale (Potere al Popolo e Rifondazione Comunista fra gli altri).
“Gli Stati Generali dell’Economia, convocati in tutta fretta da Conte per il fine settimana – dichiarano gli organizzatori dell’iniziativa – servono a buttare fumo negli occhi ad un Paese stremato, facendo credere che si apra un confronto democratico sulle cose da fare per uscire dalla crisi”.
“Ammonta a 173 miliardi il tesoretto complessivo posto sul tavolo del vertice di Villa Pamphili – denunciano – e l’intenzione dei principali convenuti, forze di governo, Confindustria, istituzioni internazionali, banche e sindacati complici, è quello di partecipare alla spartizione di una torta mai così guarnita e consistente”.
I promotori della protesta annunciano: “Saremo quindi anche noi a Villa Pamphili, a presidiare gli Stati Generali di Conte per dire che i soldi disponibili vanno utilizzati per restituire ai lavoratori e alla popolazione i diritti sottratti da anni di smantellamento dello stato sociale; per aggredire le disuguaglianze; dare lavoro e reddito stabile e garantito per tutti; riportare nel pieno controllo pubblico statale la sanità, l’istruzione e la ricerca riorganizzandone e potenziandone personale e strutture; rendere penalmente molto più rilevante ogni mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro istituendo il reato di omicidio sul lavoro; rendere sicuro ed adeguato il rientro a scuola per un milione fra docenti ed ATA ed otto milioni di studenti ben oltre il vergognoso protocollo sottoscritto dai sindacati pronta-firma”.
L’elenco delle rivendicazioni è ampio: “Definire un grande piano di assunzioni per rilanciare la Pubblica Amministrazione e difendere l’ambiente; sottrarre al ricatto e allo sfruttamento, attraverso una vera regolarizzazione, migliaia di migranti; bloccare gli sfratti e finanziare la ripresa dell’edilizia economica e popolare senza ulteriore consumo di suolo; nazionalizzare le imprese strategiche e sottrarre alle multinazionali il destino della manifattura italiana; riformare gli ammortizzatori sociali estendendone a tutti la possibilità di utilizzo; impedire colpi di mano sul contratto nazionale ed impedire un utilizzo delle nuove forme di lavoro come lo smart working in funzione di isolamento dei lavoratori; fermare l’aziendalizzazione della scuola nonché la selezione di classe per gli studenti e lo smantellamento dei diritti collettivi; revisione del Titolo V della Costituzione contro ogni ipotesi di autonomia differenziata”.
“Su questi principali ma certamente non esaustivi obbiettivi – concludono i tre sindacati di base e gli altri soggetti che organizzano la manifestazione – saremo sabato 13 dalle ore 11 in prossimità del vertice degli Stati Generali dell’Economia per rappresentare i nostri punti all’ordine del giorno e avviare una fase di mobilitazione permanente che durerà per tutto il tempo necessario e che dovrà necessariamente prevedere mobilitazioni a carattere nazionale”.
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