Atlanta, sede delle Olimpiadi statunitensi del 1996, sarà protagonista di un altro pezzetto di storia americana, questa volta non nel campo dello sport ma nel più ampio e strategico settore della pubblica istruzione: a partire dal prossimo anno scolastico, nelle scuole elementari sarà obbligatorio lo studio della lingua araba. Le ragioni di questa, a prima vista bizzarra, decisione sono limpidissime, quasi ovvie: paradossalmente, dopo l’attentato alle torri gemelle di New York, un numero sempre maggiore di studenti americani ha intrapreso lo studio dell’arabo tanto che nelle Università il numero degli iscritti ai corsi è raddoppiato. In realtà, l’attentato e la conseguente guerra al terrorismo su scala planetaria hanno aperto insospettabili porzioni di mercato. Il Dipartimento di Stato e la CIA sono, in questo senso, i primi datori di lavoro a ricercare "mano d’opera" specializzata americana, data l’esiguità del numero di dipendenti che padroneggiano l’arabo e dato, altresì, il numero sempre crescente di rapporti con il mondo arabo, soprattutto, come dicevamo, in questi ultimi tempi. Costretti a reclutare cittadini americani di origine araba per i lavori di traduzione e interpretariato, esercito e servizi segreti sono incappati talvolta in collaboratori sospettati di fare il doppio gioco. Nasce da qui l’esigenza di dare a tutti gli americani, fin dalla più giovane età, i rudimenti della lingua araba, in vista di formare, tra qualche anno, un drappello strategico di interpreti professionisti per curare i rapporti con il mondo arabo.