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Stati Uniti, deficit record: piano decennale di tagli alle spese, ma l’istruzione non si tocca

Barack Obama è stato di parola: uno dei capisaldi della sua campagna elettorale, la salvaguardia della scuola ad ogni costo, rimane in piedi anche nel momento in cui l’economia statunitense deve fare i conti con un deficit record di 14.000 miliardi di dollari. Nell’annunciare un durissimo piano decennale di tagli alle spese, il presidente del Paese più importante d’America ha annunciato che per l’anno fiscale 2012 presenterà un bilancio di da 3.730 miliardi di dollari, con una riduzione della spesa del 2%. Saranno due i punti fondamentali dell’agenda economica: realizzare investimenti che sostengano l’economia americana, anche attraverso incrementi fiscali, e adottare un forte taglio della spesa pubblica.
Nell’arco del decennio si prevede una riduzione del deficit per 1.100 miliardi. Se è vero che
la proposta per la finanziaria 2011 prevede, tra le altre cose, la riorganizzazione delle spese del Pentagono, con un risparmio di oltre 78 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, e il congelamento per due anni dei salari degli impiegati statali, che dovrebbe portare a un risparmio di 5 miliardi di dollari, c’è da dire che allo stesso tempo l’amministrazione statunitense si appresta a investire massicciamente in tre contesti: nelle linee ferroviarie ad alta velocità, nelle infrastrutture per il wireless e, soprattutto, nell’educazione.
“Non taglierò i fondi all’istruzione – ha tenuto a sottolineare e ribadire Obama – perchè in questo settore al contrario i mezzi devono aumentare. Nella scuola e nell’università la spesa è un investimento nel nostro futuro”. Anche a fronte di un economia da risanare, insomma, insistere sulla qualità dell’insegnamento rimane uno dei punti fermi per “vincere il futuro”. In Italia? Sappiamo tutti, purtroppo, che non sta andando proprio così….
Alessandro Giuliani

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