La scarsa sensibilità dei giovani nei confronti dei rischi è un dato abbastanza comune. A volte può essere anche tollerata. L’autolesionismo, invece, no. Soprattutto quando ad essere minacciata è la salute. Eppure è questo che sta accadendo per molti giovani statunitensi.
A rivelarlo è stato un sondaggio condotto dal National Institutes of Health, attraverso cui è risultato che la percezione degli adolescenti sui rischi legati al consumo di marijuana è al minimo da oltre vent’anni: secondo l’istituto che ha condotto la ricerca “il dato può essere considerato allarmante in quanto il consumo di cannabis tra i minori è in costante aumento negli ultimi anni, mentre sempre più Stati stanno legalizzando la sostanza”.
“Siamo sempre più preoccupati perché l’uso quotidiano di marijuana impedisce ai giovani di eccellere a scuola e in altri ambiti della vita”, ha avvertito Nora Volkow, direttore del National Institute on Drug Abuse. E ha aggiunto: “Chi inizia a fumare erba da adolescente aumenta le probabilità che diventi dipendente da droghe in futuro”.
Ecco i dati principali emersi dal sondaggio. Il 41,7 per cento dei tredicenni interrogati per la ricerca ritiene pericoloso l’uso di marijuana, mentre il 66,9 per cento considera dannoso soltanto l’utilizzo regolare della sostanza.
Entrambi i dati sono al minimo dal 1991, quando il governo ha iniziato a raccogliere questo dato.
Inoltre soltanto il 20,6 per cento dei diciassettenni ritiene pericoloso il consumo occasionale di cannabis, percentuale che sale al 44,1 per cento considerando un uso frequente della sostanza.
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