Categorie: Estero

Stati Uniti: Obama vuole raddoppiare i finanziamenti alla scuola

Il nuovo corso della Casa Bianca, con l’approdo del primo Presidente afro-americano degli Stati Uniti, il democratico Barack Obama, comincia a sentirsi anche sul fronte dell’istruzione. Il piano di rilancio dell’economia americana, già al vaglio del Congresso, contiene infatti uno stanziamento di 150 miliardi di dollari per i prossimi due anni. Secondo gli economisti si tratta del più grande programma di investimento nell’educazione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: circa il doppio di quella stanziata nell’ultimo biennio.
In base a quanto dichiarato dallo stesso neo-Presidente, il piano andrà a sovvenzionare il mondo della scuola ‘a tutto tondo’: dalla ristrutturazione degli edifici alle borse di studio per gli studenti più bisognosi. Ma in particolare, il livello dei fondi varierà da Stato a Stato e gli investimenti saranno allocati in base al numero di studenti “poveri”. New York ad esempio riceverà 760 dollari a studente (uno dei contributi più alti), il Connecticut invece 409. Gli studenti più fortunati saranno quelli della capitale, Washington, che riceveranno 1.289 dollari ciascuno.
Se approvata la strategia di Obama sulla formazione muterebbe profondamente il peso dei fondi federali nella pubblica istruzione americana che fino ad oggi è stata finanziata al 91% da Stati ed enti locali.
Un’analisi del quotidiano ‘New York Times’ riferisce che se approvato il programma “cambierebbe radicalmente il ruolo del Governo nell’educazione pubblica”. Anche sul fronte degli organici: il nuovo segretario all’Istruzione, Arne Duncan, ha sottolineato come lo stanziamento “eviterebbe letteralmente centinaia di migliaia di licenziamenti”. Il dipartimento aveva nel 2008 a disposizione 60 miliardi di dollari. Per il solo 2009 il portafogli salirebbe a 135 miliardi e raggiungerebbe i 146 miliardi nel 2010.
Dal conto loro i repubblicani si sono però già scagliati contro l’ipotesi accusando il Governo “di sprecare fondi pubblici e contestando che il piano lascerebbe in panne i 15.000 distretti scolastici americani alla fine dei due anni di finanziamenti”. Un problema, quello di abituare le scuole a ‘foraggiamenti’ eccessivi, che nel nostro Paese non è nemmeno ipotizzabile.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Mobilità 2025-2028, che punto è la trattativa? Quali novità per il personale ATA? Risponde l’esperto

Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…

27/11/2024

Come insegnare latino e greco ai tempi dell’Intelligenza Artificiale? Il metodo ideato da un professore

In un mondo dominato dalla tecnologia e dalle competenze trasversali, ha ancora senso studiare il…

27/11/2024

Maltrattamenti sui bimbi, maestra parla di riti voodoo: “Un’alunna faceva il lavaggio del cervello ai compagni per odiarmi”

Continua il processo ai danni di una ex maestra di scuola elementare di Torino accusata…

27/11/2024

Quando si fanno le iscrizioni alle scuole superiori 2025-2026?

Nella giornata di martedì 26 novembre, il MIM ha comunicato che le iscrizioni per le…

27/11/2024

CISL Scuola JOB&Orienta dal 27 al 30 novembre 2024

La CISL Scuola torna a JOB&Orienta, il salone dell’orientamento sui temi della scuola, della formazione…

27/11/2024

Iscrizione scuola 2025/2026, per quali classi e scuole non si effettua in modalità on line

Il 26 novembre 2024 con l’emanazione della nota ministeriale n° 47577 è stata disciplinata la…

27/11/2024