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Stati Uniti, per gli atenei la crisi è alle spalle: aumentano i fondi statali

La crisi negli Stati Uniti sembra essere alle spalle. Almeno per il settore universitario, con i college e gli atenei pubblici che dopo cinque anni di tagli continui, proprio a causa della crisi finanziaria internazionale, tornano a respirare: è notizia delle ultime ore che i singoli Stati stanno tornando a spendere aumentando le risorse in bilancio per l’istruzione.
Il parlamento dell’Indiana, ad esempio, ha appena approvato un aumento di spesa di 500 milioni di dollari (circa 387 milioni di euro) in due anni per le università e i college statali con un incremento del 14,6%. Non è un caso isolato: il governatore del New Hampshire ha proposto un incremento del budget destinato agli atenei per il prossimo anno di 20 milioni di dollari (+37%) mentre i deputati locali della Florida hanno recentemente approvato un aumento dell’8,3% dei fondi per l’istruzione superiore a 314 milioni di dollari, dopo ben sette anni di tagli.
I nuovi fondi – riporta il Wall Street Journal – riflettono una schiarita nel quadro finanziario di molti stati dell’Unione. Lo scorso anno il gettito fiscale è aumentato in 47 stati, secondo i dati del Censuc Bureau che specifica che nel complesso il gettito di tutti gli stati Usa è aumentato in media del 4,5%. “Sarà un anno migliore per l’istruzione superiore”, prevede Julie Bell che segue i temi legati all’istruzione per conto dell’Associazione nazionale dei parlamenti statali.
Ora il vento sta cambiando e gli amministratori locali tirano un sospiro di sollievo: “Negli ultimi sette anni abbiamo stretto la cinghia”, commenta Kim Wilmath, portavoce del Florida Board of Governors che soprintende a college e università pubblici. Dopo così tanti anni di tagli vedere investimenti mirati alla qualità è entusiasmante”.
Dopo la crisi finanziaria del 2008 e i successivi anni di debolezza dell’economia le risorse sempre più scarse degli Stati Usa si erano concentrate sull’istruzione primaria a discapito di quella superiore, che ha visto cinque anni consecutivi di tagli alle istituzioni pubbliche, secondo i dati dell’associazione che raggruppa i manager pubblici dell’istruzione. Solo due stati, Wyoming e il North Dakota, che stanno beneficiando di incrementi di gettito a causa del boom delle materie prime, presentano attualmente risorse per l’istruzione superiori a quelle registrate nel 2008. Tutti gli altri Stati hanno dovuto far fronte ai tagli con l’aumento delle rette, con classi più numerose e con ritardi evidenti nella manutenzione.
Una tendenza davvero pessima che anche in Italia, purtroppo, sembra ancora dover perdurare.
Alessandro Giuliani

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