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Stato d’emergenza fino al 31 marzo, Draghi ha deciso e tranne Meloni tutti dicono sì: l’inverno sarà durissimo

Si va verso la proroga fino al 31 marzo dello stato di emergenza pandemica: la decisione è presa. Il premier Mario Draghi porterà la proposta al prossimo Consiglio dei ministri, che potrebbe svolgersi già martedì 14 dicembre. I partiti, Pd in testa, sono d’accordo col presidente del Consiglio: “Credo sia maturo il tempo” per annunciare la proroga ed evitare “di trovarci oggi come l’Olanda”, ha detto il leader dei dem Enrico Letta.

“Saranno decisioni delle prossime ore. Certamente c’è un approfondimento su questa tematica e ci sarà nelle prossime giornate una cabina di regia e un consiglio dei ministri”, ha confermato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini.

Pure il M5s ha detto sì. Giuseppe Conte dopo essere uscito da un’ora e mezza di colloquio con Draghi, ha annunciato che “una proroga sarà necessaria”, non solo alla luce della “curva epidemiologica” ma anche per via della variante Omicron “molto contagiosa”.

Anche la Lega avrebbe dato il via libera: “Non dò giudizi a priori, aspettiamo i dati”, ha detto il numero uno del Carroccio Matteo Salvini.

Giorgia Meloni rimane l’unica contraria al prolungamento: “dopo due anni che emergenza è? Dopo due anni devi riuscire a combattere la pandemia ripristinando la pienezza dei diritti”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia.

La convinzione nel procedere alla proroga di tre mesi è giunta dopo avere preso atto del contagio allargato a macchia d’olio in Europa, in particolare in Gran Bretagn.

Stavolta, però, per far slittare l’emergenza servirà un intervento legislativo, che introdurrà diverse norme a sostegno: dall’obbligo di mascherine (anche a scuola) al distanziamento (in aula però solo consigliato), dai protocolli per la sicurezza sul lavoro allo smart working, fino al ruolo e le funzioni del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e all’obbligo del Super Green pass.

Non c’è invece più tempo per affidare alla Protezione civile i compiti del commissario (e in questo scenario, c’era chi ipotizzava una promozione di Figliuolo alla guida del Comando operativo di vertice interforze), oppure quella di creare una struttura di missione ad hoc a Palazzo Chigi.

Poiché i contagi stanno salendo in fretta, scrive l’Ansa, “meglio quindi prendersi altri tre mesi e arrivare a primavera, quando si confida che, anche grazie alla campagna vaccinale, i contagi tornino in netto calo e sia più semplice allentare le misure di contenimento dell’epidemia”.

Anche la scienza sostiene che l’intervento di proroga sia necessario. “L’inverno sarà durissimo”, aveva detto alla Stampa Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, in merito alla gestione della pandemia.

La proroga “dal punto di vista sanitario” va fatta “assolutamente”. E poi n”on basta fare le norme, bisogna applicarle. Molti ristoranti non controllano gli accessi e a gennaio non ce lo potremo permettere”.

Ricciardi ha aggiunto che “gennaio preoccupa molto”, anche se grazie all’alto numero di vaccinati “l’incremento dei casi” è “lineare e non esponenziale”.

Ecco perché l’Italia è più al sicuro del Regno Unito, dove secondo Ricciardi si prevede che “a gennaio” ci sarà “bisogno di un altro lockdown a causa della combinazione tra Delta e Omicron”. S

Secondo il docente universitario, “ci siamo abituati a cento morti al giorno, che si potrebbero evitare se tutti si vaccinassero”.

Poi, però, Ricciardi ritiene che l’obbligo vaccinale generalizzato “non è indispensabile” in Italia, tenuto conto dell’attuale situazione epidemiologica, “mentre lo sarebbe nei Paesi dell’Est, in Russia e in Gran Bretagna”.

L’ultimo commento è sulla vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni, che proprio in queste ore ha preso il via. “Non c’è ragione per non farla”, risponde Ricciardi, per cui “bisogna puntare al 90 per cento di vaccinati per la protezione che garantisce a bambini, scuola e famiglia”.

Alessandro Giuliani

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