La nona “delega” prevista dal comma 181 della legge 107, sparisce ma Fedeli annuncia che si farà un disegno di legge vero e proprio.
Chi pensava che la delega per riscrivere il testo unico sulla scuola sarebbe in qualche modo caduta nel dimenticatoio si è sbagliato di grosso.
La Ministra Fedeli ha già fatto sapere che l’esigenza di mettere mano al vecchio testo unico del 1994 è più viva che mai; anzi l’idea è quella di riscriverlo nel miglior modo possibile dopo aver approvato definitivamente i decreti attuativi della legge 107 il cui contenuto entrerà quindi a farne parte.
Ma la questione non è puramente tecnica, tutt’altro.
Facciamo un passo indietro per capire meglio la questione: il comma 181 della 107 autorizza il Governo a riscrivere il TU 297 del 1994; all’epoca della approvazione della legge 107 in molti espressero la preoccupazione che il testo unico potesse mettere mano allo stato giuridico del personale e al funzionamento degli organi collegiali (sono queste le due materie principali contenute del TU). Preoccupazione, per la verità, del tutto fuori luogo perchè la legge 400/88 è chiara su questo punto: i testi unici si limitano a riordinare le norme esistenti e non possono introdurre nuove disposizioni. Tanto che la legge stessa prevede persino che i testi unici debbano essere aggiornati ogni 7 anche senza esplicita autorizzazione del Parlamento (la delega contenuta nella legge 107 è, sotto questo profilo, del tutto pleonastica).
Ma adesso, con una Ministra politcamente assai più forte della precedente (in poco più di un mese nei rapporti con i sindacati c’è stata quasi una inversione a U), sembra che la musica potrebbe cambiare: Valeria Fedeli parla di un disegno di legge per modificare il TU e quindi c’è da pensare non ad un provvedimento delegato adottato dal Governo ma ad un testo legislativo approvato direttamente dal Parlamento.
E questo potrebbe aprire la porta a modifiche anche significative in materia di stato giuridico e di organi collegiali.
Potrebbe quindi essere rispolverata la vecchia proposta Aprea-Ghizzoni risalente al 2012 che già all’epoca aveva incontrato il dissenso pressochè totale del mondo della scuola.
Vedremo se, grazie al suo passato da sindacalista, la Ministra Fedeli riuscirà invece nell’impresa di far “digerire” ai sindacati proposte che finora sono sempre state dichiarate irricevibili.
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