Non è la prima volta che capitano episodi nella scuola che attengono alla sfera religiosa. Lo scorso anno è stato il caso di Rozzano (MI) dove in una scuola erano stati aboliti i festeggiamenti del Natale e per tornare parecchio indietro ce ne fu un altro che in questo caso non toccava il sentimento religioso dei cattolici ma dei Valdesi.
Era il 1988 e un preside in servizio presso una scuola vicino Pinerolo, dove esiste una nutrita presenza della Chiesa Valdese fu investito da una polemica, finita addirittura nelle aule parlamentari con una interrogazione perché avrebbe rivolto un invito agli studenti di inginocchiarsi e pregare la Madonna.
I genitori, si rivolsero con un esposto all’allora Provveditore di Torino denunciando il fatto sul settimanale valdese “la lucè”.
Il Preside dell’epoca, Ernesto Ugazio, pare che fece il suo invito non durante l’ora di religione ma durante un’ora cosiddetta buca. In quel periodo non essendo prevista l’ora del potenziamento e vi era un alto tasso di assenze le possibilità di trovare un supplente erano davvero ridotte, per cui un invito a pregare la Madonna ci verrebbe da dire, avrebbe avuto certo un senso: cos’altro avrebbe potuto fare, ci chiediamo, il nostro Ugazio, se non invitare gli alunni a pregare la Madonna?
E adesso si discute a Palermo. Ma nonostante il tempo sia passato e la scuola sia cambiata, continuiamo a chiederci: si potrà fare a meno della presenza di qualche statua da venerare e chiedere magari una grazia per rendere più efficace l’azione e il funzionamento della scuola italiana?