Se come è ormai scontato, Renzi otterrà la fiducia da ambo le Camere parlamentari, il prossimo responsabile del Miur, che sostituirà Maria Chiara Carrozza, sarà il segretario nazionale di Scelta Civica, Stefania Giannini. La senatrice montiana è toscana come il suo predecessore, infatti mentre la Carrozza era pisana, la Giannini è lucchese.
Come l’onorevole Maria Chiara Carrozza è entrata a Montecitorio con le ultime elezioni anche la senatrice Giannini è entrata a Palazzo Madama con le elezioni dello scorso anno.
Le somiglianze con la Carrozza continuano anche sotto l’aspetto della provenienza professionale, infatti anche la Giannini proviene dal mondo universitario. Linguista e glottologa, dal 2004 è stata eletta Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia. La nomina della Senatrice di Scelta Civica a responsabile del Miur in un momento storico in cui il sistema scolastico italiano è in profonda sofferenza e la classe docente è fortemente demotivata e frustrata, fa preoccupare e non poco tutto il personale scolastico.
Infatti nella rete web c’è perplessità su questa nomina di ministro dell’istruzione e si considera questa notizia della Giannini alla guida del Miur come una notizia non positiva.
Si teme già dal prossimo anno scolastico una legge che vada ad aumentare l’orario di servizio dei docenti delle scuole secondarie, da 18 a 24 ore settimanali, a parità di salario; si teme inoltre approvazione del DDL Aprea per via legislativa o contrattuale; ancora si ha timore che passi la chiamata diretta del personale scolastico; si dà per scontata, anche in tempi rapidi, l’approvazione di una legge che riduca di un anno scolastico la durata delle scuole secondarie di secondo grado; c’è addirittura chi teme il taglio non solo del fondo d’istituto,ma persino del 10% dei salari ordinari, sullo stile di quanto accaduto agli insegnanti greci.
Timori fondati o ansie causate da una sorta di pregiudizio politico? È presto per dare una risposta, visto che il neo ministro dell’istruzione non ha ancora giurato sulla Costituzione, ma certamente le recenti prese di posizione su questi temi, da parte del senatore Monti leader di Scelta Civica e di altri esponenti del gruppo parlamentare della Giannini, fanno sì che i timori che circolano sulla rete siano più che un rischio.
Si teme già dal prossimo anno scolastico una legge che vada ad aumentare l’orario di servizio dei docenti delle scuole secondarie, da 18 a 24 ore settimanali, a parità di salario; si teme inoltre approvazione del DDL Aprea per via legislativa o contrattuale; ancora si ha timore che passi la chiamata diretta del personale scolastico; si dà per scontata, anche in tempi rapidi, l’approvazione di una legge che riduca di un anno scolastico la durata delle scuole secondarie di secondo grado; c’è addirittura chi teme il taglio non solo del fondo d’istituto,ma persino del 10% dei salari ordinari, sullo stile di quanto accaduto agli insegnanti greci.
Timori fondati o ansie causate da una sorta di pregiudizio politico? È presto per dare una risposta, visto che il neo ministro dell’istruzione non ha ancora giurato sulla Costituzione, ma certamente le recenti prese di posizione su questi temi, da parte del senatore Monti leader di Scelta Civica e di altri esponenti del gruppo parlamentare della Giannini, fanno sì che i timori che circolano sulla rete siano più che un rischio.