Attualità

Stefano De Martino: “Ho fatto gli esami da privatista. Ho studiato solo 48 ore prima, è stato il mio primo show improvvisato”

Il conduttore Stefano De Martino, al momento volto della trasmissione di Rai1 Affari Tuoi che sta battendo tutti i record di ascolti, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui ha discusso della sua esperienza a scuola da ragazzino e del suo approccio come padre di un undicenne.

“Andavo a scuola, ma non ero bravo, facevo il minimo. Ero al liceo artistico con indirizzo fotografico e grafico, sono arrivato in fondo in modo rocambolesco. Al quarto anno avevo vinto una borsa di studio in America per studiare danza fuori dall’Italia e avevo accumulato troppe assenze: rischiavo la bocciatura. Allora mi sono ritirato, poi sono tornato per preparare l’esame di maturità da privatista, il programma di quarta e di quinta insieme”, queste le sue parole.

“Mio figlio è più bravo di me”

Ed ecco il racconto del suo esame di maturità: “Non sono stato chiuso a casa sui libri, ho studiato le 48 ore precedenti all’esame. C’era tutta la mia classe, mi conoscevano e sapevano quanto poco avessi studiato, nessuno credeva che ce l’avrei fatta ed erano tutti lì pronti a godersi lo spettacolo, il mio primo show improvvisato. Ma tra la stanchezza della commissione e i miei equilibrismi… Alla fine mi hanno promosso. Con il minimo dei voti”.

“Mio figlio lo scopre ora. Adesso mi ritrovo anche ad aiutarlo con i compiti. È più bravo di me, ma un po’ mi assomiglia, fa l’indispensabile”, ha aggiunto, parlando di suo figlio.

“I figli non saranno riconoscenti per averli iscritti nelle scuole migliori”

Il 35enne, “The BSMT by Gianluca Gazzoli”, ha avuto modo di parlare dell’educazione di suo figlio e di scuola.

“Bisogna esporre i bambini alla bellezza, all’arte. Questa cosa qua li fa fiorire, da soli. L’importante è esporli a cose belle. Più cose belle metti dentro, più riesci ad emanarne”, ha esordito, dando alcuni suggerimenti agli altri genitori e agli educatori.

“Ho capito che i figli ci saranno riconoscenti non per le cose materiali che gli metteremo a disposizione, non per averli fatti studiare nelle scuole migliori o per avergli lasciato una casa, ma per il tempo passato con loro. Ho capito che vale di più un pomeriggio passato a casa con lui rispetto a ciò che gli lasceremo materialmente”, ha aggiunto.

Redazione

Articoli recenti

Molto spesso si inizia il liceo con errori gravi in ortografia e non solo

Controrispondo alla lettera "Parlando di scuola, cerchiamo di evitare i luoghi comuni" di Daniele Ferro,…

17/12/2024

Concorso 145 dirigenti tecnici, quali servizi rientrano nella categoria B.2 dei Titoli professionali e di servizio?

Concorso 145 dirigenti tecnici, ulteriori titoli valutabili: quali servizi rientrano nella categoria B.2 dei Titoli…

17/12/2024

Concorso dirigenti tecnici, nella domanda i dirigenti scolastici non devono indicare gli anni di servizio prestati. Scadenza 23 gennaio 2025

Concorso 145 dirigenti tecnici, requisiti di ammissione: il dirigente scolastico deve elencare gli anni di…

17/12/2024

“Rispetto” è la parola dell’anno, ma manca nelle aule: docenti sempre più vittime di aggressioni

È "rispetto" la parola dell'anno per il 2024 secondo la Treccani, un termine definito come…

17/12/2024

Un’ora di italiano in più, un docente: no ad altre incombenze, sì programmi diversi per indirizzo. Ha senso Dante al tecnico?

In questi giorni si è parlato moltissimo delle competenze degli italiani, che secondo uno studio…

17/12/2024

Fabriano: chiude un brand storico, compagno di scuola di generazioni

La storica cartiera Giano di Fabriano, nello stabilimento di Vetralla ha prodotto pochi giorni fa…

17/12/2024