
Apre ‘Liberamente’, una scuola popolare di scrittura voluta da Stefano Massini, direttore artistico del Teatro della Toscana, che si esaurirà in quattro appuntamenti nelle varie sale: il 2 marzo al Teatro della Pergola, il 9 marzo al Teatro di Rifredi, il 16 marzo al Teatro Era di Pontedera e il 23 marzo di nuovo alla Pergola: sempre di domenica e sempre alle 11, “in una sorta di rito laico”, nel quale è prevista anche la parola amen”, come ha precisato Massini durante la presentazione dell’evento.
Una scuola di scrittura come uno spettacolo, il cui tema è rappresentato, per questo primo ciclo, dalla parola ‘paura’, intesa nelle sue sfaccettature: da quella del momento storico, la guerra, la tecnologia, lo scippo dell’identità e la paura legata al mondo del lavoro, ma anche le nuove fobie. La paura che nella pedagogia medievale Percival non aveva perché fatto crescere dentro le mura del castello, senza venire mai a contato con l’esterno.
Dopo questo ciclo, ne arriverà un secondo dedicato alla rabbia.
Nello specifico, le “lezioni”, se così si possono chiamare, si svolgeranno con Massini che condurrà lo spettacolo e che offrirà spunti agli spettatori, dando loro un quaderno dove poter scrivere alcune frasi e si chiederà, poi, di leggere ciò che è stato scritto, se ne hanno voglia.
Un modo per far diventare il pubblico protagonista e infatti, sottolinea Massini: “Il tema della paura è molto importante ed è da qui che nasce il teatro, con la trilogia di Eschilo, un modo per affrontarla. Infatti, quando si esce dalla sala ci si sente meglio, è come aprire le finestre e far entrare l’ossigeno. Questa scuola popolare di scrittura è quasi una scuola alla Don Milani, uno spettacolo collettivo”.
Come si vede, l’insegnamento della scuola di Barbiana torna sempre in primo piano, come esperienza ineludibile persino dentro una esperienza didattica fuori dagli schemi, nella quale la partecipazione è libera e a conclusione del percorso non viene rilasciato alcuno titolo.