”Un allarme analogo – ricorda Stellacci – fu lanciato dalle province l’anno scorso, negli stessi tempi. E ora rispondiamo come allora. Fermo restando che tutte le spese per la scuola, per l’istruzione, dovrebbero essere escluse dal Patto di stabilità – afferma – e che siamo assolutamente d’accordo con le province nel ritenere la sicurezza degli edifici scolastici di primaria importanza, la situazione di 400 istituti non mette in pericolo la normale apertura dell’anno scolastico e l’avvio delle lezioni. Sono pochissimi rispetto ai 100.000 edifici scolastici esistenti. E, comunque, se ci sono strutture dove non è possibile fare interventi di manutenzione, gli studenti verranno spostati altrove, in aule e stabili sicuri. Non e’ certo il primo anno che le province non riescono, per motivi anche diversi da quello denunciato, a fare interventi necessari a garantire la sicurezza e sempre e’ stata trovata una soluzione. In ogni caso l’avvio regolare dell’anno scolastico dipende dal personale – insegnanti, bidelli ecc…- e quello lo assegniamo noi”.
”Con questo – conclude il capo dipartimento istruzione – non è che voglio dire che tutto va bene e funziona a meraviglia, ma l’allarme delle province mi pare eccessivo”
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