“Abbiamo previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) una linea di finanziamento specifica per diffondere maggiormente la cultura scientifica e tecnologica. Dobbiamo orientare di più studentesse e studenti verso queste discipline e questi percorsi di studio, superando stereotipi e pregiudizi, soprattutto per le bambine e le ragazze”. Così il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto alla riunione di insediamento del Comitato per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica, presieduto dal Professore Luigi Berlinguer.
“È necessario promuovere la conoscenza di questi ambiti del sapere già dalla scuola primaria e operare in funzione orientativa anche in accordo con le università. Sono certo che il Comitato che si è insediato oggi produrrà raccomandazioni e linee di indirizzo qualificate per intervenire in maniera mirata e strategica”, ha concluso il Ministro.
Perché il coding a scuola? (VAI AL CORSO) Per lavorare secondo le indicazioni della Commissione europea, che nel 2013 ha pubblicato il DigCompEdu (Digital Competence Framework for Educators), il documento-framework che delinea il quadro comune di riferimento per le competenze digitali ritenute necessarie per vivere da cittadini attivi e consapevoli, prendendo atto di come nella società attuale non sia possibile escludere la tecnologia dall’insegnamento. Nelle sei aree individuate da questo documento sono menzionate la programmazione e il problem solving, competenze affini al pensiero computazionale.
Ecco alcuni dei processi che caratterizzano il pensiero computazionale:
Peraltro uno degli ambiti di applicazione del Coding è rappresentato dall’ambiente. Mediante un apprendimento attivo e inclusivo, infatti, si possono sviluppare laboratori green per la transizione ecologica, sostenibili e innovativi per la scuola primaria e secondaria al fine di riqualificare giardini e cortili scolastici trasformandoli in ambienti di esplorazione e di apprendimento delle discipline curricolari in un percorso nel quale l’esperienza stessa genera conoscenza e apprendimento.
La realizzazione di orti didattici e giardini a fini didattici prevede un controllo dei parametri fisico/chimici che può essere agevolmente svolta con strumenti didattici che vengono utilizzati comunemente in attività laboratoriali per l’apprendimento del Coding e la robotica didattica.
Su questi argomenti il corso Realizzare laboratori green con il making e con il coding, a cura di Michele Maffucci, in programma dal 18 marzo.
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