Il ministro dell’Istruzione ha chiesto al Mef di confermare per il futuro l’accordo sulla perequazione che garantisce una parte degli aumenti di 85 euro dell’ultimo contratto anche dopo il prossimo 31 dicembre. Lo ha detto lo stesso titolare del Miur, Marco Bussetti, in un’intervista alla Stampa pubblicata l’11 ottobre.
Il problema è quello di evitare che i docenti e Ata che percepiscono meno di circa 26 mila euro si trovino decurtato lo stipendio di alcune decine di euro.
Il ministro sostiene che “non ci sarà alcuna riduzione degli stipendi per il personale docente. Questo nonostante il fatto che il precedente governo avesse previsto tagli alla retribuzione che avrebbero raggiunto i 29 euro al mese in meno per i docenti di minore anzianità e gli Ata a partire da gennaio prossimo. La legge di bilancio, su mia proposta, rimedierà al problema, stanziando le risorse che servono per evitarlo”.
Bussetti ha ricordato che “la manovra non è ancora stata presentata. Ho fiducia che conterrà interventi migliorativi per l’istruzione, l’università e la ricerca. Alcuni li finanzieremo riducendo sprechi o rivedendo scelte sbagliate del precedente governo, altri potranno trovare posto nell’economia generale della manovra. Abbiamo fatto richieste importanti ed innovative al Ministero dell’Economia e spero che possano essere accolte”, ha concluso il ministro dell’Istruzione.
Per ovviare al rischio taglio-stipendi servono però almeno 300 milioni di euro: una somma non altissima, che pone a favore della soluzione al problema.
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