Le parole hanno sempre un senso, dietro il loro significato si comprendono tante dinamiche fondamentali. Il fondatore della CGIL, Giuseppe Di Vittorio, utilizzava molto spesso un termine, tornato attualmnete in voga: “carovita”, con l’intento di indicare l’aumento repentino dei prezzi al consumo. In questa fase storica con l’inflazione che ha ormai raggiunto e superato l’8%, la benzina e il disel hanno già abbattuto quota 2 euro al litro nonostante gli incentivi governativi, il problema degli stipendi bassi dei docenti è un problema reale. Quello che invece resta totalmente inadeguato, inammissibile per i sindacati, è la mancanza di un rinnovo contrattuale per i docenti e il personale scolastico economicamente adeguato.
Bisogna ricordare che il CCNL scuola 2016-2018 è scaduto da 43 mesi e che quindi il CCNL 2019-2021 è un contratto che nasce già scaduto. Per la verità oltre al CCNL scuola 2019-2021, bisognerebbe già pensare al CCNL 2022-2024 che sarebbe dovuto essere già in vigore da 7 mesi.
In questo momento i cedolini dei docenti e del personale Ata prevedono l’inserimento mensile di due indennità di vacanza contrattuale.
La soluzione del rinnovo del contratto scuola, oltre a trascinarsi ormai da quasi 4 anni, sembra non trovare l’accordo nel periodo estivo, ma forse bisognerà attendere l’autunno o addirittura la nuova legge di bilancio del 2023.
Il problema del rinnovo contrattuale non è soltanto di natura economica, ma riguarda anche tematiche come la formazione obbligatoria dei docenti, ma non del personale Ata, imposta e regolata per legge.
Il 28 giugno 2022, presumibilmente l’ultimo prima delle ferie estive, si svolgerà il terzo incontro all’ARAN per la prosecuzione della trattativa del rinnovo del contratto “Istruzione e Ricerca”. Nel rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 sarà necessario regolare efficacemente la formazione dei docenti e dell’Ata, sarà opportuno regolare con correttezza l’aspetto delle sanzioni disciplinari dei docenti, introducendo organismi di garanzia a tutela degli insegnanti e della loro libertà di insegnamento.
Con molta probabilità l’incontro del 28 giugno 2022 non potrà essere utile per trovare un accordo, si dovrà attendere il prossimo autunno per capire come si procederà sul versante dell’adeguamento economico e su quello normativo.
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