Mentre si attende di conoscere se la Carta docente verrà decurtata di 75 euro e quindi se verrà data esecuzione al taglio del bonus docenti di 500 euro previsto da quest’anno e per i prossimi anni, si discute anche del fatto che gli stipendi dei professori italiani sono tra i più bassi di Europa e anche tra i pubblici dipendenti che ricoprono funzioni di pari livello. La questione stipendi dei docenti italiani è ormai ricorrente ad ogni scadenza contrattuale, quindi torna di attualità in questi giorni in cui il CCNL scuola 2022-2024 mai avviato, sta addirittura giungendo a scadenza.
Tabelle stipendiali dei docenti di tutta Europa
Interessante è la tabella pubblicata dalla Redazione de La Tecnica della Scuola, in cui si mettono a confronto gli stipendi tabellari annui dei docenti dei Paesi più rappresentativi d’Europa a partire dal 2015 al 2023.
Negli ultimi anni, gli stipendi degli insegnanti in Europa hanno mostrato significative differenze tra Paese e Paese. Dati raccolti dal 2015 al 2023 evidenziano che la Germania ha costantemente offerto i compensi più elevati, con una retribuzione annua media di circa 47.250 euro nel 2019, seguita dalla media OCSE di 42.300 euro. Francia e Spagna presentano stipendi inferiori, ma stabili: in Francia, la retribuzione media per il 2019 si attesta sui 37.080 euro, mentre in Spagna è leggermente più bassa, a 33.030 euro.
L’Italia, tuttavia, rimane fanalino di coda tra le nazioni considerate, con un salario medio degli insegnanti fermo a 31.950 euro nel 2019, mostrando una stagnazione rispetto agli altri Paesi europei e una parabola discendente fino al 2023 con uno stipendio medio di 31.320 euro. Questa differenza retributiva è particolarmente evidente se confrontata con il trend tedesco, che ha visto un costante aumento degli stipendi nel corso degli anni.
CCNL scuola 2022-2024 risorse insufficienti
Anche con il rinnovo del CCNL scuola 2022-2024, contratto mai avviato, ma già giunto alla sua scadenza, le risorse economiche non sembrano essere sufficienti per garantire aumenti adeguati ad accorciare il differenziale con gli altri Paesi europei o anche con gli altri pubblici dipendenti che svolgono funzioni tipiche di chi ha la laurea. I funzionari del pubblico impiego hanno uno stipendio tabellare medio più alto di almeno 500 euro rispetto al ruolo docente. Sul rinnovo del CCNL scuola si sta aprendo una querelle ancora prima dell’apertura del tavolo contrattuale. I comunicati sindacali di questo periodo sulla questione degli stipendi dei docenti, non sono affatto nella direzione di chiudere con l’accettazione della proposta delle presunte 160 euro sbandierate dal Ministro Valdiatara.
Se le note sindacali hanno un senso, per potere chiudere il CCNL scuola 2022-2024 serviranno risorse economiche aggiuntive e forse un ulteriore modifica della parte giuridica del contratto.
Ecco gli scatti della progressione carriera
Le classi stipendiali dei docenti sono 6, la prima classe indicata con “0” è quella che va da 0 ad 8, la seconda è quella che va da 9 a 14 e si indica nel cedolino con 9, la terza va da 15 a 20 e si indica con 15, la quarta va da 21 a 27 e si indica con 21, poi c’è la classe stipendiale 28 che va da 28 a 34 anni ed infine c’è la sesta ed ultima classe che è la 35 fino alla pensione. Le fasce stipendiali per il personale Ata, collaboratori scolastici e assistenti amministrtivi/tecnici, sono le stesse del personale docente. Quindi anche il personale Ata ha 6 fasce: fascia “0” da 0 a 8; fascia “9” da 9 a 14; fascia “15” da 15 a 20; fascia “21” da 21 a 27; fascia “28” che va da 28 a 34; fascia 35 che va da 35 fino alla pensione.
Per fare un esempio esplicito di quanto sia lo stipendio mensile e netto di un docente laureato della scuola secondaria di II grado con una classe stipendiale “28”, possiamo affermare che avrà 2071,74 euro. In tale cifra potrebbero esserci delle decurtazioni in caso di trattenuta per la previdenza complementare data ad “Espero” o altre trattenute come per esempio la delega sindacale. In ogni caso sarà uno stipendio che supera i 2000 euro.