L’indennità di vacanza contrattuale che da qualche anno è inserita nel cedolino dei docenti e del personale Ata, perché il CCNL scuola è scaduto il 31 dicembre 2018, dovrebbe seguire l’andamento della previsione ISTAT dell’inflazione, ma da un controllo dei cedolini di insegnanti e personale Ata, questa cifra non varia ed è sempre statica. Adesso che l’indice di inflazione programmata è aumenta più del triplo rispetto al 2019, come mai l’indennità di vacanza contrattuale, riportata nel cedolino con la competenza fissa 118/K78, è sempre la stessa e inferiore a 20 euro nette al mese?
Bisogna sapere che il CCNL 2016-2018 all’art.2, comma 6, ha previsto la norma riferita all’indennità di vacanza contrattuale per i CCNL scaduti ma non rinnovati. Per la scuola siamo in una situazione di contratto scaduto da tre anni e di un tasso di inflazione che sta correndo, insieme ai beni energetici di importazione, di una percentuale che si aggira intorno al 5%. La norma sulla vacanza contrattuale dispone che a decorrere dal mese di aprile dell’anno successivo alla scadenza del contratto collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso non sia ancora stato rinnovato e non sia stata disposta l’erogazione di cui all’articolo 47 bis, comma 1, del d.lgs. 165/2001, è riconosciuta, entro i limiti previsti dalla legge di bilancio in sede di definizione delle risorse contrattuali, una copertura economica che costituisce un’anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale. L’importo di tale copertura è pari al 30% della previsione Istat dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, applicato agli stipendi tabellari. Dopo sei mesi di vacanza contrattuale, detto importo sarà pari al 50% del predetto indice. Per l’erogazione della copertura di cui al presente comma si applicano le procedure di cui agli artt. 47 e 48, commi 1 e 2, del d.lgs. 165 del 2001.
Bisogna sapere che, per quanto riguarda l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea dal Novembre 2020 a Novembre 2021 si è di fatto registrata una variazione percentuale annuale all’interno del range:(2.1%) – (5.0%), quindi l’indennità di vacanza contrattuale sarebbe dovuta essere molto più alta di quella anticipata nei cedolini mensili dei professori. In buona sostanza spetterebbe, proprio per l’aumento calcolato dell’indice IPCA, una cifra doppia al mese di indennità di vacanza contrattuale rispetto quella che effettivamente viene erogata dal MEF.
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