Dalle tabelle sui compensi pubblici del 2015, pubblicate dal Ministero dell’Economia, si scopre che il personale dell’Istruzione pubblica tra il 2014 e il 2015 ha percepito uno stipendio annuale medio più basso dell’anno precedente, passando da 29.130 euro a 28.343 euro.
Si tratta del peggior risultato degli ultimi otto anni dal momento che, solo nel 2007, le buste paga del comparto erano state inferiori. La forbice inoltre tra chi opera nella Scuola e il dipendente pubblico italiano medio, che percepisce 34.146 euro l’anno, si allarga sempre più.
A scriverlo Anief che ricorda come i dipendenti della scuola abbiano lo stipendio fermo dal 2009 e la contrazione progressiva degli incentivi per lo svolgimento di attività extra all’attività didattica, con lo stesso Fondo d’Istituto oggi pari alla metà dello stesso del 2011.
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Chi opera nel comparto Scuola tra il 2014 e il 2015 ha perso circa 800 euro di stipendio annuale, passando da una media di 29.130 euro ad appena 28.343 euro. Si tratta del peggior risultato dopo il 2007, quando le buste paga di docenti, Ata e Dirigenti scolastici erano pari a 26.532 euro.
Nel frattempo, scrive sempre Anief, tra 2007 e il 2015 l’inflazione è salita del 13,5%, mentre stipendi medi dei pubblici dipendenti si sono alzati solo del 7,8%. Anche su questo fronte, la scuola ha fatto registrare incrementi esigui, appena del 6,8% in otto anni: per comprendere la pochezza di questo numero, basta ricordare che la stessa Ragioneria statale ci dice (tabella 6.10 sulle variazioni percentuali delle retribuzioni medie annue) che tra il 2007 e il 2008 l’aumento medio delle buste paga per chi operava nell’istruzione pubblica fu pari al 10,4%.
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