Finalmente una buona notizia per i dipendenti pubblici: il rinnovo del contratto 2022/24 può contare su 8 miliardi di finanziamenti pubblici. La conferma è arrivata dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: in un’intervista al Corriere della Sera ha detto che “la legge di Bilancio per il 2024 stanzia 8 miliardi, cioè un terzo di tutte le risorse della manovra per il rinnovo dei contratti 2022-24, un grande messaggio di attenzione verso i nostri dipendenti”.
Zangrillo ha anche tenuto a dire che quando è stato nominato, “nell’ottobre del 2022” si è “ritrovato con più di due milioni di lavoratori senza il contratto 2019-21 rinnovato. Mi sono molto impegnato su questo e ora finalmente chiudiamo”.
“Le trattative” per il contratto 2022/24 partiranno a “inizio del 2024. Ma intanto ci sono già 2 miliardi per l’anticipo sui prossimi rinnovi per i dipendenti dello Stato attraverso l’indennità di vacanza contrattuale potenziata che viene pagata in questo mese. Si tratta, in media, di circa 760 euro lordi annui per dipendente“: una cifra però contestata dai sindacati, in particolare dall’Anief che annuncia ricorsi, perché nel frattempo il caro-vita è diventato insostenibile.
Ai sindacati dei dipendenti pubblici ha voluto far sapere che “se avessimo dovuto mettere tutti i fondi chiesti avremmo dovuto stanziare 32 miliardi. Invece, dobbiamo fare un bagno di realtà e prendere atto dei vincoli di bilancio”.
L’altra “grande sfida” sono le assunzioni di nuovo personale nella PA. “Nel decennio 2010-20, a causa del blocco del turn over, abbiamo perso 300mila dipendenti pubblici e l’età media è passata da 43 a 50 anni. Ora abbiamo ripreso il processo di reclutamento. Nel 2023 stiamo concludendo un percorso di inserimento per 170mila persone. E una cifra analoga è prevista nel 2024. Questo grazie anche ai nuovi concorsi digitali, che hanno abbattuto la durata media del processo di selezione da 770 a 180 giorni”.
Per l’Istruzione, Zangrillo conferma che è intenzione del Governo concludere i concorsi programmati: “l grosso delle assunzioni sarà concentrato nei settori della scuola, della sicurezza e difesa e degli enti locali”.
Il ministro ha anche voluto rimarcare che “nella nostra Pa c’è una classe di dirigenti con una preparazione tecnica straordinaria. Ma fare il dirigente significa anche avere leadership. Credo ci sia moltissimo da lavorare sul profilo manageriale perché – ha concluso – ancora la gestione delle persone non viene considerata come una priorità”.