Dopo il question time di oggi pomeriggio, mercoledì 1° febbraio, il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Caso, già intervenuto in aula alla Camera, ha sottolineato il suo disappunto sulle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Le parole del ministro Valditara al question time di oggi – ha affermato il pentastellato – sollecitato dalla nostra domanda sulle sue dichiarazioni su ipotetici stipendi differenziati tra docenti di Nord e Sud, hanno rappresentato l’ennesima retromarcia. Siamo preoccupati. Altro che parole distorte, la sola idea di tornare indietro di 50 anni, alle gabbie salariali, è inquietante. Terribilmente in linea con la scellerata riforma dell’autonomia differenziata del Ministro Calderoli, che ci consegnerebbe un nuovo modello di Paese: l’Italia delle disuguaglianze. Spaccata in due, tre, in quattro. È vero ci sono zone del nostro Paese dove il costo della vita è maggiore, ma il problema riguarda tutti i salari, non solo quelli dei docenti, perché già esiste purtroppo un’Italia di serie A e una di serie B”.
E continua: “Ma le ricette di questo governo non faranno altro che aumentare i divari già esistenti. In Italia, in tutta Italia, gli stipendi dei docenti sono bassi. Un insegnante francese guadagna più dei colleghi italiani; i tedeschi addirittura il doppio. Non si alimenti una battaglia territoriale tra poveri. Lavoriamo seriamente ad una dignità economica dei docenti, ma anche sull’eccessivo precariato, le strutture fatiscenti, le classi pollaio, la dispersione scolastica. Ma purtroppo le azioni che il governo ha messo in campo ci lasciano poche speranze: tagliate oltre 700 scuole (la maggior parte al Sud); programmati tagli per 4 miliardi alla scuola pubblica (mentre aumentano i fondi per le private); migliaia di persone dell’organico aggiuntivo ATA illuse. Quello del governo è un chiaro attacco al sistema della Scuola Pubblica, che troverà nel M5S un muro pronto ad arginarlo”.