Per i contratti pubblici ci saranno un po’ di risorse aggiuntive rispetto a quanto finora previsto: lo stablisce la proposta della legge di bilancio per il 2020 che nei prossimi giorni dovrebbe iniziare il suo iter in Parlamento.
Resta confermata la cifra di un miliardo e 100 milioni per il 2019, impiegata in gran parte per pagare l’indennità di vacanza di contrattuale.
Per il 2020 erano a bilancio poco meno di 1,8 miliardi di euro ai quali verranno aggiunti altri 225 milioni con la nuova legge di bilancio, e così si arriverà a 2 miliardi tondi.
Per il 2021 c’erano finora 1,75 miliardi ai quali si aggiungeranno 1,4 miliardi.
A regime ci saranno dunque 3,1 miliardi che dovrebbero consentire un aumento di circa 70-80 euro lordi per tutti i dipendenti pubblici.
Il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti ha già espresso la propria delusione: dopo aver affermato che per la scuola e università avrebbe preteso almeno tre milliardi di euro, adesso si ritrova con una somma che è meno della metà e che, per di più, dovrà servire soprattutto ad evitare che gli stipendi della scuola restino ancora fermi al palo.
Quello che è certo, ormai, è che, nell’immediato, non si potrà aprire alcun tavolo contrattuale perchè – al momento – le risorse sono davvero troppo modeste; nella migliore delle ipotesi la trattativa potrà partire nell’autunno del 2020, in modo da poter contare su un ulteriore incremento delle risorse per il 2021.
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