Oggi il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto al convegno Anp e di Laboratorio Apprendimento al Goethe-Institut di Roma. Al centro dell’incontro, di ambito internazionale, questioni che riguardano i docenti in Europa ed, in particolare, reclutamento, valutazione, carriera.
Oltre parlare di rispetto, il capo del dicastero di Viale Trastevere ha toccato varie tematiche, prima fra tutte il reclutamento dei docenti. “Non ci vuole solo un bel modello organizzativo ma si deve poi riuscire a realizzare la crescita e la formazione dei ragazzi. Una formazione universitaria di livello, e sono indicazioni frutto dell’accordo sul Pnrr, la valutazione delle competenze psico-pedagogiche, di quelle disciplinari, la capacità di insegnare e la capacità relazionale e motivazionale: su questo noi ci muoveremo con una riforma del reclutamento”.
Valditara si è preso un merito importante: “Se la politica negli ultimi cinquant’anni ha dato poca importanza alla scuola, non è perché la politica sia cattiva. Purtroppo a buona parte della società italiana della scuola non importa. Se chiedete quali sono gli argomenti che stanno più a cuore alla società italiana ai primi posti purtroppo non c’è la scuola. C’è tanto altro”.
“La vera sfida è far diventare la scuola una grande emergenza nazionale, un grande problema nazionale, una grande opportunità nazionale. Se c’è un merito che mi riconosco è che non si è mai parlato di scuola, nel bene o nel male, come in questi primi quattro mesi. Si è oggettivamente parlato tanto di scuola. Far capire che la scuola è fondamentale è anche fondamentale per poter chiedere al ministero dell’Economia e delle Finanze, alla Presidenza del Consiglio e a tutto il Governo di investire risorse della prossima legge di bilancio ancora maggiori per la scuola e gli stipendi del personale della scuola”.
“Concludo citando quello che è il più grande statista di sempre a mio avviso, Ottaviano Augusto. Secondo quest’ultimo le figure più importanti per la società sono i medici e gli insegnanti. I medici perché curano il corpo e gli insegnanti perché curano l’anima. Credo che possiamo dargli retta”, ha concluso Valditara.
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