Il contratto della scuola è scaduto il 31 dicembre 2018, le leggi di bilancio 2019 e 2020 non hanno trovato risorse sufficienti per il rinnovo del contatto della scuola 2019-2021. Eppure gli stipendi dei docenti sono troppo bassi per non trovare una soluzione che possa adeguare il loro stipendio a quello dei laureati della pubblica amministrazione e a quello medio dei docenti degli altri paesi europei.
Un docente laureato di scuola secondaria di II grado, con un’anzianità tale da trovarsi in classe stipendiale 0, percepisce uno stipendio netto di 1350 euro, mentre in classe stipendiale 21 percepisce uno stipendio netto di 1800 euro e a fine carriera, in classe 35, percepisce 1960 euro. In buona sostanza un docente di scuola secondaria di II grado non supera, anche dopo 40 anni di carriera, i 2000 euro netti di stipendio.
A fare da contraltare agli stipendi bassi dei docenti italiani ci sono fondi accessori importanti che servono per attuare i tanti progetti dei PTOF e i progetti PON di vario tipo.
È utile sapere che le scuole, ogni anno scolastico, ricevono un fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF) per fare progetti, approfondimenti didattici e premiare anche il merito professionale di alcuni docenti.
Ogni anno sulla base di quello che viene stabilito dai contratti collettivi integrativi nazionali si definisce la ripartizione alle scuole dei finanziamenti, stabilendo i fondi dell’istruzione scolastica art.40, comma 4, lettera a) del CCNL scuola 2016-2018, i fondi delle attività complementari di educazione fisica art.40, comma 4, lettera b) del CCNL scuola 2016-2018, funzioni strumentali art.40, comma 4, lettera c) del CCNL scuola 2016-2018, incarichi specifici art.40, comma 4, lettera d) del CCNL scuola 2016-2018, aree a rischio art.40, comma 4, lettera e) del CCNL scuola 2016-2018, ore eccedenti di sostituzione art.40, comma 4, lettera f) del CCNL scuola 2016-2018, valorizzazione del merito dei docenti (Bonus merito) art.40, comma 4, lettera g) del CCNL scuola 2016-2018, comandati art.86 del CCNL scuola 2006/2009.
La somma complessiva delle risorse, come rimodulata per l’anno scolastico 2019/2020, da ripartire tra gli istituti contrattuali previsti dall’art. 40 del CCNL 2016/2018, è di 800.860.000,00 euro. La differenza rispetto all’anno scorso (circa 18 milioni) è stata utilizzata a favore dello stipendio base così come previsto dal CCNL 2018.
Ai soldi che si distribuiscono con il MOF vanno aggiunti anche i vari fondi PON che raggiungono, non solo per le scuole del sud Italia, i 3 miliardi di euro per il settennio 2014-2020, inoltre ci sarebbero altri fondi POR che variano da regione a regione.
Tutti i fondi per il miglioramento dell’offerta formativa e per i progetti finanziati dall’Europa potrebbero consentire un aumento medio di almeno 200 euro lordi per singolo docente, ma questo provocherebbe una scuola più povera e dei Dirigenti scolastici impossibilitati a progettare e a mandara avanti le scuole. Per questo si preferisce sfruttare a basso costo il lavoro dei docenti che con stipendi al limite del decente, sgomitano per avere assegnati incarichi retribuiti con il FIS o progetti pagati con i fondi europei. In buona sostanza il piatto piange e gli stipendi restano bassi.
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