Politica scolastica

Stipendi docenti. Per Ancodis non bastano aumenti, bisogna valorizzare le “figure di sistema”

Aumentare gli stipendi dei docenti è importante, ma non basta. Bisogna intervenire sulla organizzazione della scuola e della “governance” prevedendo giuridicamente e contrattualmente la presenza nelle scuole di “figure intermedie”: è quanto sostiene l’Ancodis (Associazione nazionale collaboratori scolastici).

L’autonomia scolastica ha bisogno di figure di sistema

Se l’autonomia scolastica resta nella visione comune alle due forze politiche che si stanno confrontando per la nascita di un nuovo Governo, allora – sostiene l’associazione – non può non essere aperto il tema della “vera autonomia, oggi ferita ed indebolita da scelte politiche di questo ventennio che di fatto hanno consentito soltanto una parziale attuazione”.
L’Ancodis intende riferirsi in particolare alla “autonomia organizzativa  prevista dall’articolo 5 del Regolamento che di fatto non ha messo i dirigenti scolastici nelle condizioni di attuare pienamente e coerentemente al PTOF quanto programmato e definito negli organi collegiali”.
“Le scuole –
prosegue l’Ancodis – oggi sono bloccate in una visione organizzativa e gestionale arcaica e inadatta a rispondere pienamente ai bisogni ed agli obiettivi dell’autonomia scolastica”.

La questione retributiva

Venendo alla questione stipendiale, l’Ancodis dichiara di “condividere l’importanza di investire in istruzione e cultura portando tutti i parametri agli standard europei” e aggiunge:  “Suscita ‘ovvio interesse’ la volontà di adeguare gli stipendi dei docenti alla media europea: vogliamo però evidenziare alle due principali forze politiche in campo che guardare alla scuola europea significa anche guardare al funzionamento dei sistemi scolastici europei che tanta attenzione pongono alla governance ed all’autonomia, con presidi/dirigenti coadiuvati da figure intermedie che godono di un riconoscimento giuridico in una carriera autonoma o integrata”.

La conclusione di Rosolino Cicero, presidente della associazione è chiara: “Se si guarda alla scuola italiana del prossimo decennio, non si può escludere dagli obiettivi prioritari una innovazione legislativa e contrattuale (in primis culturale!) che porti al riconoscimento dei collaboratori dei DS in una nuova struttura organizzativa della scuola autonoma, con figure che abbiano specifiche competenze e funzioni riconducibili al middle management anglosassone (per favore smettiamola di parlare di aggravi di spesa perch si tratta di investire nelle professionalità presenti in ciascuna scuola!)”.

Reginaldo Palermo

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