Un video di uno studente su TikTok è diventato virale. Le immagini ritraggono un ragazzo, probabilmente statunitense, che sventola addosso ad una docente un fascio di banconote per schernirla, come dimostra la scritta “ho mostrato alla mia docente il suo stipendio perché mi continuava a buttare fuori dalla classe”.
Il ragazzo, come dimostrano gli altri video postati sul suo canale TikTok, è solito riprendersi mentre ha in mano molte banconote. Colpisce però il modo con cui ha voluto prendere in giro l’insegnante, riferendosi agli stipendi troppo bassi o forse al fatto che, come riporta Leggo, sono gli studenti (attraverso le tasse scolastiche pagate dalle loro famiglie) a pagarli.
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Si tratta sicuramente di un gesto da condannare, che dimostra quanto, praticamente ovunque, la figura dell’insegnante sia svilita da molti studenti.
Si parla tanto di aumenti degli stipendi dei docenti, ma il dato rimane comunque lo stesso: le retribuzioni dei docenti restano tra le più basse a livello europeo. Nonostante ciò gli insegnanti sembrano soddisfatti del proprio lavoro: questo è quanto riportato dal rapporto annuale del Censis che, come abbiamo scritto, è stato pubblicato lo scorso dicembre. Ecco cosa è emerso dal capitolo relativo alla formazione dello studio.
Insegnanti sottopagati, ma ancora motivati. Al di là degli stipendi contrattuali degli insegnanti, che sono tra i più bassi in Europa a qualunque stadio della carriera, la retribuzione lorda media effettiva dei docenti italiani, comprensiva di eventuali bonus e indennità, espressi in dollari a parità di potere d’acquisto, oscilla dai 39.569 dollari nella scuola dell’infanzia ai 44.843 dollari dei docenti dei licei (un valore inferiore alla media Ue: 51 633 dollari). Tra il 2010 e il 2022 gli stipendi dei docenti italiani della scuola secondaria di secondo grado sono diminuiti del 10,7% in termini reali, mentre il valore medio europeo solo del 2,8%. Un docente della scuola secondaria superiore guadagna il 26% in meno di un lavoratore a tempo pieno con istruzione terziaria (nella media Ue solo il 6% in meno): l’Italia si colloca al penultimo posto, davanti solo all’Ungheria. Eppure, la motivazione rimane alta: il 95,9% dei docenti si dice soddisfatto del proprio lavoro.
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