Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione mentre risponde ad un question time in Aula
La Legge di Bilancio entra nel vivo. E anche i provvedimenti che dovrebbero sostenere la scuola nel 2022. Su questo tema, martedì 26 ottobre il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi incontrerà deputati e senatori dei partiti di maggioranza delle commissioni Cultura.
Le esigenze da affrontare sono diverse, nei giorni scorsi sono state bene esplicitate dai sindacati: si va dagli stipendi fermi (per i quali si prevedono non più di 80-85 euro di aumenti) da troppo tempo alle lezioni svolte in aule fatiscenti, dall’eccesso di burocrazia e incombenze di ogni tipo al reclutamento che non decolla con un numero di supplenze annuali che anche quest’anno sfiorerà quota 200mila.
Alcuni aspetti, soprattutto quelli legati all’ammodernamento e adeguamento delle strutture scolastiche, potranno senz’altro contare sui fondi provenienti dal Recovery plan.
Altri, invece, come gli stipendi e le assunzioni dei precari, dovranno obbligatoriamente essere risolti dal Governo.
Ad affrontare il nodo del precariato nella scuola, nell’incontro con il ministro dell’Istruzione, sarà sicuramente il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura di Palazzo Madama.
Pittoni annuncia, confermando la linea espressa da diverse settimane, che tra le questioni principali sui cui punterà martedì prossimo nell’incontro sulla Legge di bilancio, assieme agli altri rappresentanti della Lega, saranno “i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (Pas), l’accesso diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno per chi ha tre anni di esperienza sul campo, l’assegnazione provvisoria dei vincolati, l’adeguamento delle cattedre di diritto alle necessità segnalate nel disegno di legge 1920”.
Al ministro Patrizio Bianchi, i leghisti chiederanno anche di attuare la “copertura per le carenze del personale Ata”, a partire dal concorso “riservato per recuperare i Dsga facenti funzione”.
Una questione, quella dell’assunzione a tempo indeterminato degli assistenti amministrativi non laureati che hanno egregiamente svolto il ruolo di Direttori dei servizi generali e amministrativi, tramite procedura straordinaria, sulla quale quasi due anni fa il Quirinale – sembra su “spinta” di qualcuno che sedeva nei piani alti del palazzo bianco di Viale Trastevere – mosse più di un rilievo proprio per la mancanza del titolo accademico.
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