Reperire fondi. Questa sembrerebbe la parola d’ordine che in questi giorni assilla e attanaglia il Ministero della Pubblica Istruzione. E’ necessario reperire fondi per aumentare gli stipendi a tutti gli insegnanti assicurando possibilità di carriera e puntando sugli "aumenti premio legati anche al merito". Giorni fa il ministro per la Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro, aveva definito "scandalosamente bassi" gli stipendi dei docenti italiani e si era impegnato a "continuare nello sforzo – aveva detto il 9 maggio scorso in un incontro con le rappresentanze sindacali – per dare agli insegnanti una carriera e quindi una progressione di ruoli e di dignità professionali: tenterò di fare il possibile per aumentare la retribuzione base di tutti gli insegnanti". Sono 1.200 i miliardi previsti dall’articolo 29 del contratto, ma quei soldi sono "per i professori che si impegnano di più", che sono più meritevoli, quindi. Come stabilire, però, quali professori sono più meritevoli è il problema parallelo. Questo potrebbe trovare una chiave risolutiva dando alle scuole potere decisionale in merito: "A mio avviso – ha spiegato De Mauro, sabato 13 maggio, ad una nutrita platea di insegnanti – nelle scuole si sa chi è l’insegnante che lavora di più per far funzionare meglio l’intero istituto": che le scuole, dunque dicano la loro.
Per i fondi relativi all’acquisto dei libri ai docenti, invece, pare che una soluzione sia stata trovata: la lotteria di Formula Uno.
"Dalla lotteria legata alla Formula Uno – ha detto il ministro De Mauro – dovrebbe arrivare un pacchetto consistente di miliardi per consentire agli insegnanti di acquistare libri. Per questo – ha concluso il successore di Berlinguer – il Ministero della Pubblica Istruzione sta lavorando di concerto con altri dicasteri fra cui quello dei Beni Culturali". Non è la prima volta che il governo ricorre alle lotterie per reperire fondi.