Fra i nodi che i sindacati cercheranno di sciogliere con il prossimo contratto nazionale c’è sicuramente quello del bonus premiale per i docenti.
Alcune organizzazioni (Flc e Gilda per esempio) si sono già espresse chiaramente: i fondi oggi destinati al bonus dovranno servire per aumentare le risorse contrattuali e quindi per aumenti destinati a tutti.
Ma davvero sarà possibile cancellare il bonus e utilizzare diversamente i 200 milioni che oggi la legge 107 destina a “premiare” i “docenti migliori” ?
Al momento attuale la risposta è negativa.
L’ostacolo, infatti, arriva da una precisa disposizione introdotta nell’articolo 11 del decreto legislativo 75 entrato in vigore lo scorso mese di giugno (si tratta di uno dei cosiddetti “decreti Madia” e precisamente di quello che modifca alcune disposizioni del TU 165 del 2001)
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La norma recita esattamente questo: “Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità, la contrattazione collettiva è consentita nei limiti previsti dalle norme di legge”.
E’ del tutto evidente, quindi, che il legislatore ha voluto chiarire una volta per tutte che la materia “premiale” non può rientrare nella contrattazione collettiva (e si noti che la legge non aggiunge il termina “nazionale”, quindi il riferimento è a ogni livello di contrattazione anche decentrata).
Nel caso specifico, però, la situazione è ancora più complessa perchè i sindacati potrebbero semplicemente chiedere di eliminare il bonus e di utilizzare diversamente i 200 milioni.
Ma è evidente che questa operazione non può essere fatta per via contrattuale in quanto il bonus è espressamente previsto dalla legge 107 che ne fissa anche l’importo complessivo e le fonti di finanziamento.
Per ottenere il risultato voluto dai sindacati c’è dunque una sola strada: cancelllare i commi della legge 107 in cui si parla del bonus in modo da liberare risorse da destinare al contratto. Questo, però, si può fare solo con una legge.
E, tenuto conto delle ultime dichiarazioni della Ministra in materia di “valorizzazione” dei docenti, appare del tutto improbabile che la prossima legge di stabilità possa intervenire su questa materia.
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