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Stipendi: il diploma professionale “regge” l’inflazione più della laurea

Sembra dissolversi l’assioma laurea uguale soldi: negli ultimi quattro anni si è infatti sempre più ridotto il gap tra lo stipendio percepito da un giovane con età compresa tra 24 e 30 anniche ha conseguito solo il diploma di scuola media superiore e quello che ha invece investito nella laurea. Calcolando il galoppare dell’inflazione, infatti, la busta paga media dei ‘dottori’ ha subito una flessione dell’1%, mentre quella dei diplomati si è incrementata del 3%. A stabilirlo è stata un’accurata indagine sulle retribuzioni dei giovani dal 2003, pubblicata oggi su Miojob, sito on line specializzato nella ricerca e nel cambio di lavoro: dallo studio, chiamato ‘Od&m’, emerge chiaramente come gli studenti che alle superiori hanno scelto un buon corso di studi, soprattutto se professionale, hanno potuto contare sull’incremento maggiore: ben il 5,9%. Il divario diventa ancora più netto se si va ad confrontare lo stipendio percepiti dagli under 24: il diplomato in scuole professionali ha incrementato la sua busta paga addirittura del 21,2%, mentre un laureato appena del 3,9.
Ma più che le percentuali, si sa, rendono meglio l’dea i numeri, anzi i soldi: nel 2003 lo stipendio annuale lordo dei ‘dottori’ under 30 era di 22.936 euro, mentre nel 2006 è salito a 24.179 euro; i diplomati nello stesso periodo sono invece passati da 20.447 euro a 22.364 euro. Il gap si ristabilisce, invece, se si confronta il diplomato specializzato, anche tramite un corso di formazione professionale, con un laureato che ha svolto un master: il primo guadagna in media 23.042 euro l’anno, mentre il secondo si attesta a 24.895 euro.
In ogni caso il margine, a livello assoluto, in pochi anni si è ridotto quasi del 25%: se nel 2003 il laureato guadagnava 2.489 euro in più rispetto ad un giovane con in tasca solo il diploma di maturità e addirittura 3.516 euro in più di un diplomato in un istituto professionale, oggi il divario è passato rispettivamente a 1.815 euro e 2.362 euro.
Come al solito, però, in Italia non bisogna mai troppo generalizzare: al Nord, infatti, le retribuzioni (sia di diplomati che laureati) hanno subito un aumento in media del 2% scarso; al Centro del 3% scarso; mentre al Sud l’incremento è “schizzato” in alto del 7,8%. In assoluto i settori professionali che hanno fatto registrare maggiori aumenti dello stipendio dei giovani tra i 24 e i 30 sono risultato quelli della comunicazione, dello spettacolo e dello sport; quelli con più problemi, invece, risulterebbero i giovani lavoratori impegnati nelle società di servizi (-1,3%) e nel credito-assicurazioni (-1,8%).

Chi ha visto invece un aumento equilibrato rispetto al correre dell’inflazione sono le donne (almeno quelle fino a 30 anni), le quali hanno incrementato lo stipendio del 5% netto; si tratta non certo di un record ma non è nemmeno da buttar via se si pensa che gli uomini hanno fatto registrare un modestissimo 0,6%. Difficile giungere, quindi, a delle conclusioni: ognuno tragga le proprie, in base all’età, al sesso e, ovviamente, al titolo di studio.

Alessandro Giuliani

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