Personale

Stipendi insegnanti dal 2000 al 2020. In Italia in calo dello 0,5%. Nella maggior parte dei Paesi Ocse in crescita

Ancora primati infelici per l’Italia in fatto di retribuzioni nel mondo della scuola. Tra il 2000 e il 2020 gli stipendi degli insegnanti sono aumentati complessivamente in termini reali nella maggior parte dei Paesi Ocse. In Italia, invece, registriamo un calo dello 0,5%. Lo rileva l’Ocse nel recente rapporto, poi ripreso anche da Eurydice.

In particolare, rispetto ai dati disponibili, si evince che circa due terzi dei Paesi Ocse mostrano un aumento degli stipendi e un terzo una diminuzione.

Tuttavia, è bene sottolinearlo, il dato è parziale, in quanto solo un Paese OCSE su tre dispone di dati sugli stipendi effettivi degli insegnanti di età compresa tra 25 e 64 anni per l’intero periodo senza interruzioni nelle serie temporali.

La situazione degli altri Paesi

L’Italia non è la sola ad avere registrato un regresso. La più grande diminuzione degli stipendi si è verificata in Grecia, che registra un calo del 14%. Minori diminuzioni si sono verificate in Inghilterra (Regno Unito) (1%), in Francia (di circa il 6%) e in Giappone (di quasi il 10%).

Gli stipendi sono invece aumentati di oltre il 40% per gli insegnanti della scuola primaria e secondaria in Irlanda e Israele (livello preprimario e secondario).

Migliori stipendi per gli insegnanti con 15 anni di esperienza

Tuttavia va anche evidenziato che nel periodo dal 2005 al 2020, circa i due terzi di questi Paesi hanno mostrato un aumento in termini reali degli stipendi degli insegnanti con 15 anni di esperienza e con particolari qualifiche. In media gli stipendi sono aumentati di circa il 3% a livello primario, del 4% a livello secondario inferiore e del 2% a livello secondario superiore.

Il caso della Polonia, incentivi finanziari per insegnanti di alta qualità

Interessante il caso della Polonia. Qui l’aumento retributivo ha superato il 20% a livello preprimario, primario e secondario, risultato di un programma del Governo 2007 che mirava ad aumentare gli stipendi degli insegnanti e a migliorare la qualità dell’istruzione fornendo incentivi finanziari per attirare insegnanti di alta qualità.

Una scelta che anche da noi, in Italia, molti pedagogisti riterrebbero doverosa, specie nelle realtà di frontiera, dove con popolazioni scolastiche particolarmente difficili sarebbe bene reclutare gli insegnanti migliori.

Contratto scuola

Intanto siamo in attesa del rinnovo del contratto, ma la situazione non è incoraggiante. Da quanto ci risulta, infatti, gli aumenti dovrebbero aggirarsi attorno agli 85 euro mensili. Una cifra, peraltro, lorda. Lo spiega il nostro vice direttore Reginaldo Palermo.

 

Carla Virzì

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