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Stipendi insegnanti. Giuliani: 60 euro in più? Non sono aumenti veri, non copriranno neanche l’inflazione

Aria di sciopero. Ce ne parla il direttore della Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, nel consueto appuntamento podcast di Radio Cusano.

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“Questo decreto reclutamento e formazione in realtà ha creato molti dissensi, in particolare sul fronte della formazione – esordisce il direttore -. Avrebbe dovuto premiare coloro che portavano avanti con merito un percorso di aggiornamento professionale, ma questo premio si è rivelato veramente minimale, perché ristretto a una cerchia di persone limitata: gli insegnanti. Oltretutto solo la metà di coloro che faranno domanda potranno accedere ai fondi e peraltro i fondi potranno essere elargiti dalle scuole al termine di un triennio, a partire dal 2024, non prima del 2027 quindi”.

“Non sono aumenti veri, ma aumenti forfettari, una sorta di bonus una tantum. Tuttavia siamo nell’ambito di ipotesi – ricorda – non c’è l’ufficialità della Gazzetta Ufficiale. Intanto i sindacati , ricompattati per l’occasione, già parlano di mobilitazione e di sciopero. Peraltro abbiamo un contratto scaduto già da tre anni e mezzo e la busta paga andrà rimpinguata con circa un 4% lordo di aumento, che però nel caso della scuola significa 50 o 60 euro netti a docenti o Ata, che non coprirà neanche l’inflazione“.

“Siamo a un mese dalla conclusione delle attività a scuola, siamo arrivati a maggio, ma a quanto possiamo capire, lo sciopero sarà proclamato”.

“Si doveva arrivare a un testo condiviso che contasse almeno una parte del mondo sindacale, considerando che i sindacati rappresentano oltre 1 milione di dipendenti. Sembra ripetersi l’opposizione sindacale cui assistemmo ai tempi di Berlinguer che quasi fu costretto alle dimissioni”.

Dimenticati i precari

“La più grave dimenticanza è quella dei precari – dichiara il direttore -. Abbiamo precari che svolgono questo lavoro da 10 anni e che andavano stabilizzati. Su questo c’è un veto dei 5 Stelle e qualche resistenza anche del Pd. Ma ricordiamo che questi docenti hanno portato avanti la scuola anche durante la pandemia. Dare loro solo un bonus per l’accesso al concorso è veramente poco”.

Perché non vengono stabilizzati? “Si ha timore di fare scadere il sistema di reclutamento – chiarisce Giuliani -. Ma si tratterebbe comunque di verificare le competenze di questi aspiranti docenti nell’ambito di un anno di prova che verrebbe valutato da una commissione”. Quindi un eventuale docente non adeguato verrebbe tagliato fuori dalla procedura di reclutamento. Insomma, il problema non esiste. “Del resto se questa persona non fosse ritenuta adeguata sul profilo professionale, non dovrebbe neanche esserle permesso di effettuare delle supplenze,” osserva il direttore della Tecnica della Scuola.

Ius scholae

“I 5 Stelle, con Conte in testa, rilanciano un percorso per diventare cittadini italiani attraverso 5 anni consecutivi svolti all’interno della scuola, un progetto a cui crede moltissimo il Movimento 5 Stelle – osserva Alessandro Giuliani -. Vedremo se questo progetto di legge potrà arrivare in porto e permettere a oltre 800mila alunni stranieri di diventare italiani a tutti gli effetti, superando i cavilli burocratici. Bisogna adeguarsi assolutamente da questo punto di vista,” conclude il nostro direttore.

Carla Virzì

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