I salari reali in Italia sono più bassi rispetto a dieci anni fa: a dirlo l’istituto dei sindacati europei Etuc (European Trade Union Confederation). Nel periodo 2009-2019, gli stipendi aggiustati rispetto all’inflazione sono scesi del 2%.
Nel settore pubblico italiano –riporta Il Sole 24 Ore– in particolare si registra il calo degli stipendi del personale della scuola, secondo quanto emerge dal Conto annuale della Ragioneria dello Stato relativo al periodo 2008-2017.
La retribuzione media annua lorda dei dipendenti pubblici è di 34.491 euro ma il valore cambia a seconda dei comparti passando dai 28.440 euro della scuola (in calo di circa 800 euro rispetto al 2008) ai 137.294 medi della magistratura (in aumento di 11.000 euro sul 2008).
Insieme alla scuola risultano al di sotto dei 30mila euro i dipendenti di regioni ed autonomie locali (28.632) e di poco superiori a 30mila sono quelli dei dipendenti dei ministeri.
Al contrario tra gli stipendi più ricchi ci sono quelli dei dipendenti inquadrati in ambito prefettizio e quelli delle autorità indipendenti con una media che supera i 90.000 euro.
Le retribuzioni del personale della scuola erano in media nel 2017 pari a 28.440 euro con una perdita rispetto al 2008 di oltre 800 euro (erano di 29.280 nel 2008).
Se consideriamo il trend dal 2008 al 2017 emerge che il segno meno si registra nella scuola (-2,9%), nella carriera diplomatica (-6,1%), in università (-0,9%), nelle regioni e nelle autonomie locali (-0,5 per cento). Crescono invece dell’11,7% le buste paga dei dipendenti delle agenzie fiscali, del 12,4% quelle dei militari delle forze armate, del 12,7% per i lavoratori degli pubblici non economici.
Il dato risente del blocco dei contratti e dell’entrata nel settore di personale più giovane con stipendi più bassi. Rispetto all’anno scorso si è registrato comunque un incremento di circa 170 euro. Rispetto al 2011 la perdita è di quasi 1.900 euro.
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