Sugli stipendi degli insegnanti dalla scuola italiana lo scandalo non è il gap rispetto alle altre categorie di dipendenti statali.
Il problema sta nel fatto che un docente vincitore di concorso neo assunto, senza anzianità, debba continuare a percepire 1.200 euro al mese per otto anni.
Perché stiamo parlando di persone che hanno investito negli studi, quasi sempre laureate, con almeno un’abilitazione, spesso pluri-specializzate, che non a caso all’estero guadagnano in media almeno mille euro in più al mese. E, come accaduto nell’estate scorsa, i 1.200 euro debbono bastare anche per vivere da soli a mille chilometri da casa, magari al Nord dove la vita è anche molto più cara che nel Meridione da dove si proviene.
Così ha risposto il nostro direttore, Alessandro Giuliani, a Radio Cusano Campus, nel corso della rubrica settimanale “L’angolo del direttore” del 23 gennaio, commentando il dato della Ragioneria Generale dello Stato, secondo cui dal 2005 lo stipendio dei docenti è aumentato solo dell’11,8%, mentre quello degli statali che lavorano alla presidenza del Consiglio dei ministri lo hanno visto lievitare del 45%.
“Addirittura – ha ricordato Giuliani – nell’ultimo anno, gli stipendi degli insegnanti hanno dovuto sopportare un calo di circa 800 euro. Perché nel frattempo le indennità e il fondo d’istituto si sono sempre più ridotti. Anche il cosiddetto merito professionale, che ha premiato solo un docente su tre e comunque con una media di 700 euro lorde complessive, non cambierà le cose. Anzi, quando si andrà ad analizzare il 2016, potremmo rilevare stipendi ancora più bassi. Perché tutti gli altri docenti, parliamo di quasi mezzo milione di lavoratori, si è dovuto accontentare di incentivi ancora più ridotti, attraverso quanto stabilito nel Fis per funzioni e progetti extra-didattici”.
Il direttore si è quindi soffermato sul silenzio dei sindacati sui decreti delegati, promossi dal Governo ed ora al vaglio delle commissioni parlamentari di competenza: “è probabile che le organizzazioni sindacali non vogliano rompere gli equilibri venutisi a creare attorno al contratto sulla mobilità, in via di definizione, probabilmente già in settimana. Appena verrà sottoscritto, però, con ogni probabilità torneranno a farsi sentire, perché ci sono diverse parti delle delle deleghe su cui ci risulta che non gradiscono affatto. Ad iniziare dai rimborsi riservati ai neo-vincitori di concorso, i futuri tirocinanti, a cui il primo anno andranno solo 10 mensilità da 400 euro lordi. Così anche nella scuola entreranno i contratti di formazione”.
Tra i punti dei decreti delegati che fanno discutere, c’è pure la decisione di far bastare la media del 6 per essere ammessi alla maturità: “secondo noi, permettere di presentarsi agli Esami di Stato con 3 in Matematica e 4 in Italiano, compensati con 9 in condotta e 8 in educazione fisica, è una vera e propria resa di fronte al livello di conoscenze medie dei nostri allievi. Ora, invece di pretendere maggiore impegno e cercare di alzare il livello, si decide di abbassare l’asticella. Non ci meravigliamo, poi, se nei concorsi pubblici, anche per diventare magistrati, i candidati scrivono un italiano improbabile, sbagliando verbi e addizioni”.
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